Due superpoliziotti: il primo ha sgominato i vertici dei clan della camorra, il secondo quelli delle Nuove Brigate Rosse e ha contrastato il terrorismo internazionale. Accordo nel governo sul nuovo comandante della Finanza
Al via le prime nomine a capo della polizia e prefetto di Roma dopo settimane di attesa. E ci vorrà ancora qualche giorno per conoscere il nuovo comandante della Guardia di Finanza: c’è ora convergenza nel governo sul nome di Andrea De Gennaro.
Il suo incarico sarà ufficializzato nella prossima riunione del Consiglio dei ministri, vista l’assenza del responsabile dell’Economia Giancarlo Giorgetti, impegnato al G7 in Giappone. Intanto però dopo 63 giorni senza prefetto, un vero record per la Capitale, Roma ha il nuovo responsabile di Palazzo Valentini, dopo Bruno Frattasi, da marzo alla guida dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale: è Lamberto Giannini, capo della polizia, nominato giovedì mattina dal Cdm che allo stesso tempo ha scelto anche suo successore: è Vittorio Pisani.
Il nuovo capo della polizia Vittorio PisaniIl curriculum di Pisani, come del resto quello di Giannini, è da superpoliziotto. Il nuovo capo della polizia ha sgominato i clan più importanti della camorra. Come quelli guidati dai latitanti Antonio Iovine e Michele Zagaria.
Pisani è stato al vertice della Squadra mobile napoletana dal 2004 al 2011. Nella sua lunga carriera investigativa è stato anche vice direttore dell’Aisi, l’intelligence interna nazionale. Nel 1998 è stato promosso per merito straordinario per la cattura dei capi latitanti della nota Alleanza di Secondigliano.
Fino al 2004 è stato coordinatore delle indagini sulla criminalità organizzata e la ricerca latitanti presso il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato. È stato poi Vice Consigliere ministeriale presso la Direzione Centrale Anticrimine dal giugno 2011 al dicembre 2012, ha diretto le attività investigative che hanno condotto alla cattura del capo della camorra latitante Zagaria. Per l’arresto del capo del clan dei Casalesi, è stato promosso per merito straordinario alla qualifica di dirigente superiore.
Ha poi guidato il Servizio Immigrazione della polizia di Stato, presso la Direzione centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle frontiere. Successivamente è stato promosso prefetto, restando a disposizione della Presidenza del Consiglio dei ministri.
A Roma Lamberto Giannini nuovo prefettoIl prefetto Giannini è invece rimasto oltre due anni al vertice della polizia, ma prima è stato un investigatore con riconoscimenti in campo nazionale e internazionale, in particolare per le sue capacità nell’antiterrorismo.
Romano, 59 anni, il neo prefetto di Roma, che avrà poteri speciali ed esecutivi per il Giubileo 2025, ha guidato a lungo la Digos della Capitale e anche l’Antiterrorismo nazionale. È il fondatore del Casa, il Comitato di analisi strategica antiterrorismo.
Dopo essersi laureato in Giurisprudenza all’università La Sapienza, Giannini è entrato nei ruoli della polizia nel 1989 frequentando il 74° corso per vice-commissari presso l’Istituto Superiore di polizia.
Per oltre 30 anni ha combattuto il crimine, soprattutto quello legato all’eversione interna e internazionale, arrivando anche a guidare la Direzione centrale della polizia di prevenzione dall’ottobre 2016 al dicembre 2020. Dal gennaio dell’anno successivo ha ricoperto l’incarico di capo della segreteria del Dipartimento della Pubblica sicurezza e due mesi più tardi è diventato capo della polizia, succedendo a Franco Gabrielli, anche lui prefetto di Roma dopo essere stato al vertice della Protezione civile nazionale e poi sottosegretario di Stato con delega alla sicurezza della Repubblica: proprio con Gabrielli, Giannini ha condiviso per anni il lavoro di intelligence sul campo per sconfiggere gruppi terroristici italiani ed esteri.
Le indagini
Tanti i successi investigativi che hanno visto protagonista il neo prefetto di Roma: dalle indagini sugli omicidi delle Nuove Brigate Rosse di Massimo D’Antona e Marco Biagi, insieme con quello dell’agente della Polfer Emanuele Petri, al contrasto alla lotta armata legata agli eredi delle Br, individuati dalla polizia. Ma la carriera recente di Giannini è costellata anche di altre operazioni di alto rilievo, come l’attentato sventato al G8 della Maddalena, poi trasferito a L’Aquila, quello a reparti militari italiani, e ancora nel 2005 l’arresto a Roma di uno degli attentatori alla metropolitana di Londra che aveva cercato di farsi esplodere in una stazione romana.
Da direttore dell’Antiterrorismo nazionale, poi, il neo prefetto ha seguito e neutralizzato molti foreign fighters di ritorno in Italia dopo aver combattuto nello scenario siriano, consentendo la loro identificazione e il tracciamento sul territorio nazionale. Roma.corriere.it