Vino per evitare una multa: assolti 3 carabinieri – Il fatto non sussiste. Per la Corte d’Appello di Lecce le intercettazioni su cui si basavano le accuse non erano utilizzabili. E dunque non c’è alcuna ombra di tipo corruttivo nella condotta di tre carabinieri, che nel 2020 erano in servizio presso la stazione di Cellino San Marco, e di un dipendente di un’azienda vinicola locale.
I giudici hanno assolto tutti e quattro gli imputati che, in primo grado, furono condannati, al netto della riduzione di un terzo della pena per la scelta del rito abbreviato. Le motivazioni della sentenza, pronunciata dalla sezione unica penale, saranno depositate fra novanta giorni.
I tre carabinieri hanno appellato la condanna a un anno e dieci mesi di reclusione pronunciata in primo grado. Lo stesso ha fatto il dipendente dell’azienda vinicola che nel capo d’imputazione formulato all’epoca dalla Procura di Brindisi era stato indicato come istigatore ed era stato condannato dal tribunale a due anni e otto mesi.
I fatti risalgono al 2 novembre 2020, quando una pattuglia dei carabinieri del comando della stazione di Cellino San Marco fermò per un controllo un automezzo di proprietà della cooperativa agricola condotto. Il controllo, secondo l’accusa, sarebbe terminato senza rilievi perché i militari avrebbero ricevuto una bottiglia di vino a testa.
I tre militari finiti nel mirino (nel frattempo trasferiti) erano accusati di aver ricevuto «tre bottiglie di vino» dall’azienda agricola brindisina «per omettere la redazione del verbale di contestazione della violazione di norme del codice della strada» relativo alla «mancata esibizione della carta di circolazione di un mezzo intestato alla ditta». L’inchiesta partì dall’incendio di alcuni mezzi aziendali a luglio 2020 e da colpi di arma da fuoco presso l’abitazione di un imprenditore, presidente della società vinicola.