Viminale, 4.482 taser per le forze dell’ordine. Lamorgese: “Una svolta per la sicurezza”

Il giorno del taser è arrivato. Dopo sei anni di sperimentazione, controversie e stop, la pistola a impulsi elettrici voluta da Salvini dal 14 marzo è in dotazione agli equipaggi delle forze d’ordine di sette città italiane: Roma, Milano, Bari, Bologna, Firenze, Reggio Calabria, Brindisi. Dal 21 marzo la pistola elettrica arriverà in altre 11 città.

La prima fornitura conta 4.482 armi ai reparti di controllo del territorio: le volanti della polizia, le gazzelle dei carabinieri e i baschi verdi della Finanza. “Un passo importante per ridurre i rischi per l’incolumità del personale”, dice la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.

A Roma da lunedì 14 marzo arrivano, per iniziare, 100 taser alle volanti di polizia e 60 ai carabinieri. Il personale della polizia conta 400 uomini per il controllo del territorio, la metà deve ancora terminare la formazione. “Se a Termini, dove mesi fa un uomo che impugnava un coltello è stato ferito da un colpo di pistola sparato da un collega, ci fosse stato il taser, i danni sarebbero stati limitati”, dice Ignazio Craparotta, segretario generale Siulp Roma.

Un taser costa intorno ai 1.600 euro, la fornitura è stata affidata alla Axon Public Safety Germany. Nel luglio del 2020 il ministero dell’Interno emanò una circolare per comunicare la “non aggiudicazione” per “prove balistiche non superate”, di fatto bloccando la ditta, che però fece ricorso al Tar vincendo alla fine l’appalto nell’ottobre 2021.

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