Era cominciata con lo scippo di collanina, era diventata una rapina in punta di coltello, seguita da un inseguimento e due fendenti vibrati da uno dei assalitori. I fatti risalgono alla notte tra venerdì 24 settembre e sabato 25. Una turista statunitense 29 enne e un suo amico italiano 28 enne erano stati puntati all’esterno della discoteca Tocqueville, seguiti a piedi fino in via Massimo D’Azeglio e lì era entrata in azione la coppia di predoni: dopo aver preso due collane alla ragazza, i due avevano puntato una lama ai due amici e si erano fatti consegnare anche la borsa.
I due rapinatori erano poi fuggiti a piedi verso la stazione Garibaldi ma al loro inseguimento si erano lanciati il 28 enne e un poliziotto fuori servizio, che aveva assistito alla scena. Li avevano raggiunti, e la vittima era riuscita a recuperare una delle due collane Il complice, però, aveva tirato fuori il coltello e colpito il 28 enne e l’agente, ferendo il primo all’addome e il secondo a un fianco. Il ragazzo, medicato al Fatebenefratelli, ne aveva avuto per un mese mentre il poliziotto se l’era cavata con una settimana di prognosi al Niguarda.
L’indagine degli investigatori del commissariato Garibaldi Venezia è partita dalle immagini di due telecamere installate in via D’Azeglio, che avevano ripreso la fuga e l’inseguimento. Grazie all’incrocio tra le testimonianze e le analisi del software di riconoscimento facciale in dotazione lla Polizia Scientifica, sono riusciti a identificare un 26 enne italiano di origini magrebine, residente a Quarto Oggiaro e sottoposto alla sorveglianza speciale, poi riconosciuto dalle vittime. Ieri lo hanno arrestato, in esecuzione di un’ordinanza cautelare per rapina e tentato omicidio in concorso. Ancora in corso le indagini sul complice.