Vendeva informazioni riservate: poliziotto condannato a 7 anni

Polizia

Un anno sotto processo, due sotto inchiesta. È arrivata la condanna a sette anni, per un poliziotto 57enne, originario di Bologna e dirigente dell’Anticrimine al Commissariato di Senigallia. Era finito al centro di una indagine della squadra mobile dorica, esplosa a marzo 2018, per corruzione e vendita di informazioni riservate, insieme al titolare di una agenzia investigativa di Modena. Anche per il detective privato oggi arrivata la sentenza: è stato condannato a 4 anni e 2 mesi.

Le accuse erano concorso in corruzione e accesso abusivo ai sistemi informatici in uso alle forze di polizia. Contestato anche la rivelazione di segreti d’ufficio e la truffa aggravata ai danni dello Stato. La doppia sentenza è arrivata al tribunale di Ancona davanti al collegio penale presieduto dal giudice Francesca Grassi. Tra 90 giorni usciranno le motivazioni.

Per alcuni capi d’accusa il poliziotto è stato assolto perché il fatto non sussiste. Una vicenda complessa che aveva travolto uno dei poliziotti modello vincitore di encomi e riconoscimenti. Entrambi gli imputati hanno sempre rigettato le accuse definendosi «estranei ai fatti del processo». Stando alla difesa del poliziotto, gli accessi ai sistemi informatici erano «solo di natura istituzionale».

Scontato che si ricorrerà in appello per affermare l’innocenza del poliziotto che oggi pomeriggio era in aula quando è stato letto il dispositivo. Le indagini, condotte dalla squadra mobile, avevano evidenziato oltre 100 accessi al database di servizio. 

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