Vannacci, la telefonata di Salvini: “Ha diritto ad esprimere il suo pensiero”. Il Nuovo Sindacato Carabinieri ringrazia il generale per il libro

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Matteo Salvini interviene sul caso Vannacci, il generale dell’esercito al centro delle polemiche per i contenuti di un suo libro autoprodotto, da molti ritenuti omofobi e sessisti.

“Mi rifiuto di pensare che in Italia ci sia un grande fratello che ti dice cosa puoi leggere e cosa no”, afferma il vicepremier nel corso di una diretta Facebook. “Vannacci – aggiunge – deve essere giudicato per quello che fa in servizio, poi se scrive qualcosa che non ha niente a che fare con i segreti di Stato, esprime dei suoi pensieri nero su bianco, penso che abbia il dovere e il diritto di farlo”. Fonti della Lega riferiscono di una telefonata “molto cordiale” intercorsa tra Salvini e il generale.

“Qualcuno condanna senza aver letto, no condanne al rogo”

 “Quando andavo al liceo – ha raccontato Salvini – ho letto ‘Il manuale del guerrigliero’ di Ernesto Che Guevara, come tanti sedicenni avranno fatto anche se non è esattamente il ‘Piccolo principe’, qualcosa che viene consigliato negli educandati ma io sono curioso e quindi” leggero’ “il libro di questo generale, che ha fatto missioni in Somalia, in Iraq, in Afghanistan, che ha salvato vite, che ha difeso la patria, il Paese, la bandiera, i suoi ragazzi, che aprì dei dossier e fece delle denunce sull’uranio impoverito”.

“Cercherò qualche ora – ha insistito Salvini – per leggere qualcosa che molti, a partire da alcuni giornalisti di sinistra, hanno commentato e condannato senza aver letto tutto. Facile estrapolare alcune frasi. Poi potrò essere d’accordo, in disaccordo, parzialmente, totalmente però la condanna al rogo a mo’ di Giordano Bruno nell’Italia moderna e solidale del 2023 non mi sembra assolutamente ragionevole.

Quindi, andrò a leggere lo scritto del generale e prima di condannare al rogo o chiedere l’abiura galileiana a qualcuno è giusto capire di cosa si sta parlando”, ha concluso.

Il ringraziamento del Nuovo Sindacato Carabinieri

Il Nuovo Sindacato Carabinieri esprime un particolare e sentito ringraziamento al Generale il quale, grazie al suo libro che ha creato così tanto scalpore e divisione nella società civile e militare, ha fatto conoscere al mondo intero, che anche per i militari è garantito il diritto costituzionale della libertà di pensiero di cui all’art. 21, ribadito dall’art. 1472 del Codice Ordinamento Militare

“Seguiremo con molta attenzione le contestazioni che verranno confutate al generale” afferma Roberto Di Stefano, segretario generale aggiunto del Nuovo Sindacato Carabinieri, “perché finalmente capiremo se la politica e le forze armate vogliono progredire e comprendere se è il caso di rivedere la legge sulle relazioni sindacali militari e la posizione del Cittadino in uniforme rispetto ai diritti costituzionali e se lo stesso sia un Cittadino come gli Altri o se di classe sociale inferiore”.

“Siamo sicuri che da adesso in poi, grazie al clamore suscitato dal Generale Vannacci, nessun sindacalista militare sarà più punito o trasferito o sottoposto a esame disciplinare per aver espresso il proprio pensiero nell’esercizio dell’attività sindacale” conclude Massimiliano Zetti, Segretario Generale del Nuovo Sindacato Carabinieri, “

I Sindacalisti del Nuovo Sindacato Carabinieri, già sanzionati o coinvolti a vario titolo,  Massimiliano Zetti, Roberto Di Stefano, Bruno Busetto, Paolo Idonia,  Armando De Angelis, William Ricci, Davide Modarelli,  Costanza Saporito, Felice De Nicola, Massimiliano Mastice, Giuseppe Mancuso, Gianluca Fois, tutti presi di mira per fatti accaduti durante l’esercizio delle legittime funzioni sindacali, mentre erano liberi dal servizio ed utilizzavano i propri giorni di ferie e  di riposo, RINGRAZIANO”. 

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