Account anonimi su specifici ‘Marketplace’, nella cosiddetta ‘rete oscura’, tramite i quali era possibile interfacciarsi con il venditore e procedere all’acquisto di fiale di vaccino anti Covid e falsi certificati Green Pass dietro pagamento in criptovalute.
Ai clienti erano offerti pacchetti all inclusive con garanzia di anonimato, tracciabilità della spedizione, imballaggio a temperatura refrigerata e certificazione di avvenuta somministrazione del vaccino. I green pass in vendita, hanno accertato i finanzieri, riportavano falsi dati identificativi del vaccinato, il Qr Code, il numero che contraddistingue il lotto di origine della prima e della seconda dose di vaccino. Certificati che, secondo quanto sostenevano gli stessi venditori, venivano consegnati anche fuori dall’Ue e in particolare negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Svizzera.
L’indagine del IV Dipartimento (Frodi e tutela del consumatore – Cybercrime) della procura di Milano, che si è conclusa nel giorno dell’entrata in vigore del Green pass europeo, è stata coordinata dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dai sostituti procuratori Bianca Maria Baj Macario e Maura Ripamonti. Indispensabili per reperire informazioni gli strumenti di investigazione di ultima generazione, Bot e Avatar, combinati a un innovativo e dinamico monitoraggio “real time” della rete da parte della Guardia di finanza.
“Il nuovo business criminale – spiegano gli investigatori delle fiamme gialle – si è focalizzato soprattutto sulla vendita di Green pass contraffatti, riportanti falsi dati identificativi del vaccinato”. Sono migliaia gli utenti della rete che “a fronte di prezzi irragionevoli e rischi elevatissimi per la salute” si sono registrati sui canali illegali alla ricerca di vaccini e Green pass. Le foto di fiale e certificati hanno aumentato il desiderio di acquistare i pacchetti ‘all inclusive’, il cui prezzo oscillava tra i 110 e i 130 euro.