Un aereo militare è precipitato mercoledì mattina poco prima di mezzogiorno sul monte Legnone, la cima più alta della provincia di Lecco, a 2.600 metri di quota, nei pressi dell’abitato di Pagnona. Il jet si sarebbe incendiato in volo, per poi schiantarsi al suolo.
In molti nella zona di Colico hanno visto la «palla di fuoco» solcare il cielo lariano per poi precipitare sulla cima del Legnone, al confine con le province di Sondrio e Bergamo. Il boato è stato percepito distintamente in tutta la zona. Una densa nube nera si è alzata dalla vetta della montagna, ben visibile a diversi chilometri di distanza.
Morto uno dei piloti, salvo l’altroI piloti, uno italiano e uno britannico, si sono paracadutati. L’italiano — pilota collaudatore che da quanto si apprende era noto con il nome di «Prova 3» — è stato individuato poco dopo su un «balcone» di roccia: recuperato in fondo a un canalone, è stato portato in salvo ed è ricoverato con un trauma facciale. Volava nel ruolo di addestratore, ed è un pilota collaudatore della società italiana.
L’altro, di nazionalità inglese, purtroppo è stato trovato morto. Era un esperto di volo, dipendente di una agenzia che fornisce piloti addestratori. In questo caso non era in volo come addestratore ma per essere lui stesso formato in modo specifico a volare, e ad addestrare poi altri piloti, su quel modello di aereo. L’aereo era utilizzato da Leonardo proprio per voli di addestramento.
L’aereo, un Alenia Aermacchi T-346A di Leonardo, era partito dalla base di Venegono (Varese): secondo le prime informazioni era di colore azzurro con il muso nero, aveva una ventina di ore di volo ed era in pre-consegna. Il jet stava facendo quindi un volo prima della consegna alle forze militari. Il caccia non apparteneva ancora ufficialmente all’Aeronautica italiana. Fonti spiegano che il velivolo stava effettuando un volo di collaudo in uno spazio aereo militare dedicato nella parte superiore del lago. Secondo la nostra Aeronautica il bireattore T-346A è l’addestratore pre-operativo più avanzato oggi esistente al mondo: comandi completamente digitali, apertura alare di 9,7 metri, il jet può raggiungere una velocità massima di 1.090 chilometri orari volando a bassa quota (qui gli accertamenti dei pm).Il tracciato del voloIl jet militare compare sui siti di tracciamento alle 11.16 a Sud-Ovest di Como.
Tira dritto verso il lago e le vette della zona virando quando si trova tra Morbegno e Sondrio sette minuti dopo muovendosi a 7.300 metri di altitudine e a una velocità di 222 chilometri orari. Qui nell’area inizia a effettuare una serie di giri tra il lago e le montagne per poco più di in quarto d’ora. È in questa zona — o meglio: tra le cime — che verso le 11.40 e 30 secondi l’aereo fa perdere le sue tracce radar perché si è schiantato