Eccesso colposo di legittima difesa. La Procura ha aperto un fascicolo in merito al caso dello stalker ucciso dopo aver investito un carabiniere. Si indaga per eccesso colposo di legittima difesa anche se per il momento nessuno risulta iscritto nel registro degli indagati.
Ieri pomeriggio, 14 luglio, Collaku Haxhi, 55 anni, si è presentato sotto casa della ex compagna anche se aveva un divieto di avvicinamento. La donna ha chiamato subito i carabinieri e una pattuglia si è precipitata sul posto. Sembravano averlo convinto ad andare via e invece il 55enne ha ingranato la marcia e ha investito uno dei militari che stava scrivendo il verbale appoggiato alla gazzella.
Come se non bastasse, è uscito con in mano un coltello e si è avventato sul carabiniere a terra. Il collega ha sparato quattro colpi di pistola per fermarlo. Entrambi i feriti sono finiti in ospedale. Haxhi è morto qualche ora dopo il ricovero mentre il carabiniere è stato sottoposto a intervento per salvare la gamba: ha una frattura esposta al ginocchio.
Il carabiniere, 37 anni, siciliano, ha subito un delicato intervento agli arti inferiori; dopo essere stato travolto dal furgone, era rimasto schiacciato tra il muso del mezzo e la fiancata della vettura di servizio. Ora, data l’importanza dell’intervento, si trova in sala di rianimazione, ma, si apprende, non sarebbe in pericolo di vita.
In questo momento facciamo tutti il tifo per il carabiniere affidato alle cure dei nostri professionisti della Sanità dopo il ferimento ieri a Padova. Mi auguro che il delicato intervento chirurgico affrontato e le cure prestate segnino la via di un decorso positivo e, quindi, di un ritorno alla famiglia appena possibile.
Un augurio sincero che sento di formulare insieme ai sentimenti di solidarietà e di gratitudine: la dedizione dimostrata era finalizzata a prevenire e contrastare una situazione di stalking, segnalata dalla ex moglie dell’investitore che per motivi analoghi lo aveva già denunciato».
Sono parole del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, che si è tenuto in costante contatto con i sanitari ed i vertici dell’Arma per avere notizie sulle condizioni del milite investito e ferito gravemente. «Ancora una volta ringrazio l’Arma tutte le forze dell’ordine per l’impegno profuso quotidianamente a rischio della vita – aggiunge -. Unisco, inoltre, la mia vicinanza a quella espressa da più parti al collega di pattuglia, provato dall’aver vissuto i difficili momenti di una circostanza professionale estrema». Ingazzettino.it