Arrestato il ricercato Fabrizio Dante, condannato all’ergastolo per l’omicidio dell’agente di Polizia Giovanni Di Leonardo. Il 16 febbraio scorso, a Capo d’Istria, la Polizia slovena, in esecuzione di un mandato di arresto europeo, ha arrestato il cinquantanovenne latitante dallo scorso 9 febbraio in seguito al rigetto da parte della Corte di Cassazione del ricorso presentato contro la sentenza di condanna all’ergastolo per omicidio e tentato omicidio in concorso, emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma, il 17 marzo 2021.
Dante, difatti, è stato riconosciuto colpevole dell’agguato, rivendicato dall’organizzazione terroristica Nuclei Armati Rivoluzionari, a una pattuglia della polizia stradale, avvenuto sull’autostrada A24 il 1 maggio 1985, nel quale perse la vita l’agente scelto della Polizia di Stato Giovanni Di Leonardo e rimase ferito l’agente Pierluigi Turriziani.
L’inchiesta, condotta dalla Polizia di Stato, aveva permesso di attualizzare, nell’ambito di una periodica rivisitazione dei fascicoli relativi a episodi criminosi di particolare gravità commessi nel passato, un fondamentale riscontro investigativo, riguardante il frammento di impronta palmare sinistra rilevata all’epoca dalla Polizia Scientifica sullo sportello anteriore destro dell’auto di servizio.
La comparazione effettuata nel 2014 dalla Polizia Scientifica, tramite il sistema Afis, aveva consentito infatti di attribuirla al terrorista: gli ulteriori approfondimenti, estesi anche al contesto criminale di appartenenza, avevano ulteriormente rafforzato il quadro probatorio a suo carico. Il militante, figura di primo piano dell’estrema destra romana degli anni 80, era inserito in diverse trame eversive riguardanti i Nar, con riferimento ad attacchi alle forze dell’ordine e alla necessità di approvvigionamento di armi.
L’arresto arriva dopo l’attività condotta dal personale della Polizia di Stato della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione e della Digos della Questura di Roma, coordinata dalla Procura capitolina, per la ricerca di Dante, estesa anche in campo internazionale. Le indagini si sono focalizzate in Slovenia dove, si sono recati un nucleo di investigatori della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, della Digos di Roma e della Direzione Centrale della Polizia Criminale/S.c.i.p..