L’ultimo colpo è risultato decisivo, ma a svantaggio dei truffatori e a vantaggio delle forze dell’ordine. Nonostante la vastità degli oltre 60 milioni di cittadini italiani, i due truffatori seriali con base a Genova hanno avuto la sfortuna di imbattersi nel comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Teo Luzi.
I truffatori avevano adottato un classico trucco, inviando messaggi in cui chiedevano aiuto finanziario con scuse come la rottura del cellulare e la mancanza dei codici di sblocco della SIM.
Questi stratagemmi, secondo le segnalazioni di reati alle procure italiane, sono sorprendentemente efficaci. Il comandante, come riportato dal Fatto Quotidiano, ha gestito la situazione mantenendo i truffatori al telefono. L’identità dei due è stata successivamente rivelata: un giovane di 21 anni di origine ucraina e sua madre, una donna di 45 anni.
Una volta individuata la macro area genovese, le ricerche sono passate ai carabinieri del nucleo investigativo di Genova, sotto la guida del colonnello Michele Lastella, già impegnati in indagini simili.
E che hanno impiegato poche ore per risalire all’appartamento “base” della coppia, in un palazzo di Sampierdarena, nel ponente cittadino. Qui i militari hanno trovato più di un computer, una marea di telefoni cellulari e di sim card, oltre a 25mila euro in contanti.
Madre e figlio sono stati denunciati per truffa e tentata truffa aggravata. Gli stessi carabinieri invitano a diffidare sempre da questo tipo di messaggi, soprattutto su WhatsApp, e di contattare immediatamente la persona che apparentemente si trova in difficoltà. O in modo diretto, oppure tramite parenti o conoscenze comuni.