Tre carabinieri forestali indagati a Reggio Emilia: «Frode, peculato e finte malattie»

Carabinieri forestali indagati

Carabinieri forestali indagati – L’inchiesta della Procura: avrebbero spifferato a un imprenditore l’imminente ispezione e finto malattie per andare in vacanza. Per due militari scatta la sospensione dal servizio

Informazioni su indagini in corso, finte malattie e manovre assortite per gestire a piacimento i turni e ottenere indennità non dovute. Sono diverse le accuse a carico di tre carabinieri forestali attivi nel territorio di Reggio Emilia, che dalla mattina di martedì 17 settembre sono sottoposti alle misure cautelari richieste dalla Procura reggiana, titolare delle indagini. Due militari sono stati sospesi dal lavoro per un anno, mentre un terzo, anch’egli coinvolto nella vicenda, è stato trasferito in un’altra sede di servizio. 

Carabinieri forestali indagati: L’inchiesta

L’inchiesta è partita nella seconda metà del 2023, quasi un anno fa. In un primo momento, è stato aperto un fascicolo a carico di ignoti relativo a una fuga di notizie: un imprenditore reggiano è stato avvisato in anticipo su un’ispezione che i carabinieri forestali avevano in programma. L’uomo ha provato quindi a sistemare alcune carenze gestionali in tempo utile, ma la manovra è venuta a galla e gli uomini del Nipaaf (Nuclei investigativi di polizia ambientale agroalimentare e forestale) di Reggio Emilia hanno avviato le indagini, coordinate dal comandante del Gruppo di Modena e portate avanti in accordo con la Procura reggiana diretta da Gaetano Paci. 

Il lavoro di ricerca ha fatto venire a galla altre irregolarità oltre agli spifferi sulle ispezioni. Gli accusati avrebbero effettuato un numero di turno inferiore a quelli richiesti dal proprio incarico e falsificato i documenti di servizio, così da nascondere il comportamento illecito. Due degli indagati avrebbero poi finto delle malattie non reali così da giustificare le proprie assenze, trascorrendo quei giorni in vacanze e feste. A uno dei tre carabinieri forestali, inoltre, viene contestato l’uso improprio di utenze della caserma, sfruttate per proprie esigenze personali. 

Danno erariale di circa 10mila euro

Il Nipaaf ha messo insieme una corposa documentazione, comprensiva di intercettazioni audio e riprese video. Da un primo calcolo, le indennità non spettanti ricevute dai tre senza hanno generato un danno erariale di circa 10mila euro. Nei giorni scorsi, i carabinieri forestali hanno presentato le loro conclusione alla procura di Reggio Emilia. I magistrati hanno condiviso gli esiti del lavoro investigativo e hanno richiesto le due sospensioni e il trasferimento, eseguite nella mattinata del 17 settembre. Le indagini sono ancora in fase preliminare e proseguiranno con ulteriori approfondimenti in vista dell’eventuale processo.

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