Immobili inutilizzati per realizzare studentati pubblici. È il senso di una mozione che verrà discussa nel consiglio regionale della Lombardia del 4 luglio, a prima firma di Onorio Rosati (Alleanza Verdi-Sinistra) con la sottoscrizione anche di Paolo Romano (Partito democratico).
La mozione prende il via dalla protesta di Ilaria Lamera, la studentessa che si era “accampata” in tenda davanti al Politecnico per protestare contro il caro-affitti a Milano.
Lamera, il 21 giugno, si è recata davanti all’Ospedale militare di Baggio (composto da varie palazzine, molte delle quali oggi inutilizzate) chiedendo che venisse trasformato in uno studentato.
“Il caro-affitti è un problema percepito in tutte le città universitarie d’Italia”, dichiara Rosati: “Le studentesse e gli studenti denunciano un modello che, tra affitti in continua crescita e limiti strutturali del sistema del diritto allo studio, ha reso economicamente insostenibile il percorso di studi per i redditi medi e bassi, negando di fatto il diritto allo studio sancito dall’articolo 34 della Costituzione”, diritto la cui applicazione è di competenza delle Regioni.
La Lombardia è un territorio che attira molti studenti: su oltre 304mila iscritti negli atenei lombardi, si calcola che oltre 123mila risiedano in una provincia diversa da quella in cui studiano, ma negli studentati sono disponibili appena 5.211 posti.
La mozione chiede che la Regione mappi tutti gli stabili pubblici sotto-utilizzati (o inutilizzati) e si attivi presso il Ministero della Difesa per chiedere la messa a disposizione degli edifici militari non utilizzati.
Contro gli affitti brevi
Ma la mozione va oltre, chiedendo che i 660 milioni del Pnrr previsti per il diritto allo studio siano indirizzati, in modo prioritario, per nuove residenze studentesche pubbliche. E c’è anche una richiesta “anti affitti brevi”, che chiede di escludere la cedolare secca per i redditi derivati da questa tipologia di affitti turistici, introducendo anche una limitazione delle licenze per tale attività.