Continua la strage silenziosa dei suicidi tra le Forze dell’Ordine.
Come riportato dall’ edizione digitale de ilcentro.it, il maresciallo capo dei carabinieri Gloria Mercurio, 37 anni, di Francavilla al Mare, è morta ieri in provincia di Cuneo.
Dietro la tragedia ci sarebbe un gesto volontario. Un dolore senza fine per i colleghi e i familiari, che vivono tutti nella cittadina adriatica.
La militare, in servizio alla Legione Carabinieri Veneto di Padova, è stata trovata senza vita in un’abitazione.
Nelle prossime ore dovrebbe essere disposta l’autopsia, poi saranno fissati i funerali che si celebreranno in Abruzzo.
Mercurio, originaria della zona di viale Alcione, appassionata di boxe, sport che praticava dall’età di 14 anni insieme al fratello, era legatissima alla sua terra.
Dopo essersi diplomata al liceo socio pedagogico, si era arruolata e aveva frequentato la scuola per marescialli, ultimo anno a Firenze, dalla quale era uscita nel 2012.
Qualche mese dopo era già comandante della stazione dei carabinieri di Serramanna, in Sardegna. E qui, nel gennaio del 2013, Mercurio ha bloccato e arrestato il rapinatore di una banca dopo un inseguimento a piedi.
Un episodio che ha avuto risonanza a livello nazionale.
Quel pomeriggio i banditi, pistole in pugno e volto coperto, hanno fatto irruzione nell’istituto di credito, il Banco di Sardegna, quando c’erano cinque impiegati, che stavano completando le operazioni di cassa prima della chiusura, e tre clienti.
I malviventi hanno legato tutti i presenti, poi hanno arraffato il denaro e si sono dati alla fuga. Qualcuno dei dipendenti era riuscito, nel frattempo, a far scattare l’allarme.
La centrale dei carabinieri ha allertato la stazione di Serramanna: così la comandante, insieme a un carabiniere, si è precipitata in banca.
Due rapinatori sono riusciti a scappare, ma il terzo è stato raggiunto da Mercurio che, dopo aver esploso alcuni colpi in aria a scopo intimidatorio, è riuscita a placcare il bandito e a stringergli le manette ai polsi.
Quattro suicidi in meno di una settimana. È una conta tremendamente orrenda che non può restare solo un numero ma necessita di provvedimenti urgenti.
Siamo ogni giorno più sconvolti per questa autentica strage di Servitori dello Stato, nel silenzio delle istituzioni e dei Governi.
Rivolgiamo il nostro pensiero commosso ai familiari della collega