Il 31 dicembre 2022 sono andati in pensione 4.800 poliziotti. Un numero importante che falcia ulteriormente le forze dell’ordine aumentando di fatto la carenza di organico di cui abbiamo parlato più volte. Con le nuove assunzioni che prevedono una burocrazia farraginosa si potrà forse rientrare di questi poliziotti solo verso la fine del 2024. Vista la carenza già acciarata di personale per non perdere in un momento così particolare un numero considerevole di appartenenti alle forze dell’ordine, il segretario nazionale del Siulp Felice Romano, aveva proposto al Governo precedente di prorogare di due anni i funzionari che sono andati in pensione. Un’indicazione respinta dal Movimento 3 stelle nello scorso mandato.
L’idea del sindacato di polizia era che il personale in condizioni di assoluta idoneità prossimo alla pensione, avrebbe potuto con una domanda restare per altri due anni, evitando un’emorragia di operatori e di perdere gli ispettori impegnati in indagini e servizi. Solo a Roma attualmente sono operativi circa 280 funzionari che contribuiscono all’esecuzione di tutti quei servizi di ordine e sicurezza pubblica ma nel 2023 ne rimarranno circa 70. Il disegno prevedeva una richiesta volontaria da parte del funzionario che non avrebbe avuto nessun aggravio economico per l’amministrazione.
«La spending revievv ha portato tagli devastanti sul settore della sicurezza e noi abbiamo pagato più di tutti come comparto con tagli pari a 4 miliardi di euro»- commenta Felice Roma segretario nazionale Siulp Cosa è stato tagliato? «Oltre a questi tagli abbiamo scontato la cartolarizzazione dei beni dello Stato con il ministro Tremonti dove furono vendute le scuole di polizia passate da 26 a 6 e ci vorranno minimo 2 anni per rientrare dei poliziotti andati in pensione. Quindi la nostra proposta era di prorogare i funzionari per altri 2 anni ma i 5 Stelle l’hanno bocciata ora aspettiamo cosa farà il Governo Meloni. È tutto nelle mani del ministro Piantedosi.
panorama.it