Terremoto al comando di polizia municipale di Montecatini. La Squadra mobile della questura di Pistoia, guidata dal vicequestore aggiunto Gian Fabrizio Moschini, ha arrestato il comandante dei vigili D. G. e l’agente del nucleo sicurezza M. C..
Divieto di dimora a Montecatini per l’agente A. A., anche lui nel nucleo sicurezza. Ci sono inoltre altri tre vigili indagati. Il comandante è arrivato a Montecatini nel 2016, proveniente da Altopascio.
Le motivazioni delle misure cautelari sono state specificate giovedì poco prima delle 20 con un comunicato della questura di Pistoia. “Nella mattina – riporta la nota – personale della Squadra mobile ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal gip del tribunale di Pistoia su richiesta della procura della Repubblica nei confronti del comandante e di altri due agenti in servizio al comando di polizia municipale di Montecatini Terme”.
I pubblici ufficiali, di cui due sottoposti alla misura degli arresti domiciliari e uno al divieto di dimora nel comune di Montecatini, continua la nota, “sono ritenuti responsabili, in concorso e con differenti profili di responsabilità, dei reati di lesioni personali, tentata concussione, arresto illegale, falsità ideologica, calunnia, sequestro di persona, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, commessi in diversi episodi a partire dall’aprile 2020, nell’espletamento di servizi istituzionali”.
Le indagini che hanno portato all’emissione del provvedimento cautelare – spiega ancora la questura – hanno consentito di accertare che “gli agenti in diverse occasioni, abusando delle loro funzioni, intervenivano con modalità operative del tutto arbitrarie, adottando provvedimenti limitativi e lesivi della libertà di persone destinatarie di attività di controllo, riferendone l’esito all’autorità giudiziaria con comunicazioni e verbali riportanti false circostanze”.
“Nello stesso procedimento – si apprende – sono stati raggiunti da informazione di garanzia altri tre agenti in servizio al medesimo comando di polizia municipale, ritenuti responsabili di concorso in arresto illegale falsità ideologica, perquisizione e ispezione arbitraria, calunnia”. Il gruppo composto da Cecchini e Albano, con il rinforzo di qualche stagionale o di altri colleghi, ha concentrato il proprio lavoro nell’ambito della polizia giudiziaria.
Piccoli pusher in alcune zone della città sono caduti più volte nella loro rete. Per gli amministratori comunali di centrodestra in questi due anni il nucleo sicurezza, nato come nucleo antidegrado durante la giunta di centrosinistra, ha rappresentato, a loro parere, un fiore all’occhiello, tanto che i risultati di diverse operazioni sono state elogiate anche su Facebook. Il sindaco e l’assessore alla polizia municipale al momento non rilasciano dichiarazioni, in attesa di conoscere i dettagli dei provvedimenti.