Viene arrestato dai carabinieri a 14 anni mentre sta rubando, insieme a due amici anche loro minorenni, il contenuto del bauletto di un motorino. Allora per cercare di cavarsela, Giovanni (nome di fantasia), ora 17enne, azzarda, con uno dei militari, la sua proposta indecente: «Se ci mandi via, ti do cinque euro e tre biglietti dell’Atac…».
Vedendo l’offerta cadere nel vuoto, l’adolescente si sarebbe spinto a rischiare il tutto per tutto: «Ti do anche l’iPhone, è tutto quello che ho». Offerta ascoltata dall’appuntato, che l’ha riportata in una relazione, per la quale Giovanni è finito sotto processo con l’accusa di induzione alla corruzione.
Il tentativo di furto al Prenestino
Il dibattimento avrà inizio il 24 marzo 2024. Davanti al Tribunale il ragazzo dovrà rispondere anche di tentato furto e false attestazioni a pubblico ufficiale perché in un primo momento avrebbe mentito su età e identità. Per queste due accuse sarà il processato anche uno degli amici, anche lui all’epoca 14enne. Il terzo invece all’epoca aveva meno di 14 anni e quindi non era imputabile. La cronaca dell’episodio si snoda lungo il pomeriggio dell’11 luglio del 2020.
Sono circa le 15.30 quando Giovanni e i due amici passeggiano a largo Cocconi, zona Prenestino. Vedono un motorino legato a un palo e, secondo l’accusa, decidono di svaligiare il bauletto. Non hanno chiavi inglesi o altri grimaldelli per forzare la serratura, ma non si scoraggiano: il tentativo lo fanno a mani nude. Ovviamente senza alcun successo.
La proposta
Però vengono sorpresi dai carabinieri. I militari bloccano i tre e avviano la pratica per identificarli. Nessuno però racconta la verità. Viene indicato ai tre adolescenti di entrare in macchina. Ed è questo il momento in cui il solo Giovanni prova il tutto per tutto, secondo l’accusa.
«Se ci mandi via, ti do cinque euro e tre biglietti dell’Atac», avrebbe detto con aria ammiccante a un appuntato. Che, manco a dirlo, nemmeno è stato a sentirlo. Ecco che Giovanni così avrebbe gettato sul tavolo la sua offerta finale: «Ti do anche l’IPhone, è tutto quello che ho». La sola conseguenza della sua proposta è stata finire davanti a un giudice.