Tatuaggi e concorsi Forze Armate – Proposte di rimodulazioni normative nelle procedure reclutative e concorsuali – Circolare Tatuaggi: USMIA Esercito scrive al apo di Stato Maggiore dell’Esercito
Spett.le Capo di Stato Maggiore dell’Esercito
La recente Legge del 05 agosto 2022, n. 119 ha individuato attraverso la Delega Governativa uno o più decreti per la revisione dello strumento militare nazionale, attraverso specifici principi e criteri direttivi.
In particolare l’art. 9, lettera (h) “istituzione di fascicoli sanitari relativi agli accertamenti sanitari effettuati nell’ambito di una procedura concorsuale di qualsiasi Forza armata, prevedendo che ad essi sia riconosciuta validità in riferimento a ulteriori procedure concorsuali della stessa o di altra Forza armata, per un arco temporale prestabilito, nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali e senza alcuna esplicita richiesta da parte dell’interessato”.
L’Associazione a carattere sindacale USMIA nell’ottica della pro-attiva collaborazione con l’Istituzione Militare intende segnalare alcune criticità che si sono generate nell’ambito reclutativo – concorsuale.
Nei concorsi interni sono articolati in numerose prove di vario genere: valutazione dei titoli, prove preselettive, prove scritte e orali, visite mediche, prove psicoattitudinali, prove di efficienza fisica.
Tra questi requisiti compare ormai nella maggior parte dei bandi più o meno esplicitamente, la presenza di tatuaggi, i quali ove presenti in zone del corpo visibili indossando qualsiasi tipo di divisa (estiva, invernale) causano l’esclusione concorsuale.
Altrettanto anche se tali tatuaggi fossero localizzati in aree del corpo consentite, quando siano considerati per dimensioni, contenuto o natura deturpanti o contrari al decoro o discredito alle istituzioni, comporteranno l’esclusione del candidato.
Pur essendo una pratica estremamente diffusa quella di tatuarsi la maggior parte delle volte lo fanno per un motivo estetico, perché hanno visto quanto la cultura del tatuaggio si sia estesa e diffusa, ormai fenomeno assai radicalizzato nei giovani.
In alcuni casi i candidati esclusi hanno impugnato ricorso al TAR e non sono state poche le sentenze che hanno chiarito che i tatuaggi non sono causa di automatica esclusione essendo imprescindibile la valutazione discrezionale di idoneità da parte della Commissione.
In particolare, con sentenza n. 10840 dell’1 agosto 2022, la IV Sezione, ha integralmente accolto, il ricorso proposto da un aspirante
“Siffatta interpretazione si pone, invero, in contrasto con il chiaro dettato della normativa primaria, la quale si limita ad imporre un aspetto esteriore del militare decoroso – tale consentire il corretto uso dei capi di equipaggiamento previsti. Conseguentemente l’ultima parte della già citata disposizione del bando deve essere interpretata come meramente esemplificativa dei criteri dalla legge stabiliti senza che la stessa possa ritenersi introduttiva – in spregio al principio del favor partecipationis – di nuovi criteri restrittivi dalla stessa non previsti, idonei ad escludere soggetti con tatuaggi o altre alterazioni permanenti volontarie dell’espetto fisico, siti in zone del corpo non visibili indossando le uniformi di ordinanza”.
Per quanto sopra l’Associazione a carattere sindacale USMIA chiede, ove nulla contro, al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito una variazione dell’attuale circolare che disciplina la norma nei bandi di concorso interni ed esterni, al fine di rendere possibile la presenza di tatuaggi con contenuto o natura non deturpanti o contrari al decoro o discredito alle istituzioni, sulle braccia o comunque parte visibili, in quanto ad oggi il bacino di utenza dei giovani che desiderano l’ingresso nelle Forze Armate sono sempre più condizionati da una cultura del tatuaggio in età precoce e ormai fenomeno assai radicalizzato nei giovani.