Il nonno, Ennio Moratti, carabiniere classe 1880, era morto in Albania nel 1917 con il grado di tenente dei carabinieri Reali.
Il nipote ottantenne Ennio Sgarrino, ex dipendente Inps, soltanto questa notizi aveva, ma la speranza di trovare il luogo in cui era sepolto il nonno non l’ha mai persa malgrado le continue ricerche effettuate e le mancate risposte alle sue suppliche.
Ha tentato tutte le strade, ma senza riuscire a risolvere il mistero. Poi ha deciso di rivolgersi a chi oggi indossa la stessa divisa che Ennio Moratti portava con fierezza oltre cento anni fa. E così, il 31 maggio scorso, è andato al Comando provinciale dei carabinieri di Taranto.
Ha raccontato la storia famigliare e ha messo in moto un meccanismo che ha raggiunto l’obiettivo.
I carabinieri tarantini hanno consultato gli archivi storici e le banche dati del Ministero della Difesa. Nel giro di poche settimane sono riusciti a ricostruire la storia di Ennio Moratti, nato a Montefiorino, in provincia di Modena. Era in forza alla Legione “Emilia Romagna” quando, durante la prima guerra mondiale, morì in Albania, nel corso di operazioni belliche.
Venne insignito di Medaglia d’Argento al Valor Militare, alla memoria. Ma al nipote, che ne porta lo stesso nome di battesimo, interessava conoscere il luogo di sepoltura del nonno, voleva quell’informazione che inseguiva da anni.
E i carabinieri lo hanno scoperto.
Le spoglie di Ennio Moratti, dopo essere state custodite a Valona fino al 1962, sono state trasferite presso il Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare di Bari.
E’ stato lo stesso comandante provinciale dei carabinieri di Taranto, colonnello Gaspare Giardelli, a dare personalmente la notizia al signor Sgarrino ricevendone in cambio gratitudine per la possibilità, finalmente, di poter portare un fiore sulla tomba del nonno.
Bari.repubblica.it