“Ai poliziotti penitenziari non vaccinati contro il Covid-19, in attesa della decisione nel merito, spetta l’assegno alimentare pari alla metà del trattamento retributivo di attività”.
Non è possibile tenerli a casa senza stipendio, come prevede la legge sull’obbligo vaccinale per le forze dell’ordine (come del resto per i lavoratori della sanità e della scuola, per i militari e ora anche per tutti gli altri lavoratori sopra i 50 anni)”.
Lo scrive il Fatto Quotidiano, che riporta la decisione della Quinta sezione del Tar del Lazio, presidente Leonardo Spagnoletti con la collega Virginia Arata relatore ed estensore, confermando i primi decreti monocratici emessi d’urgenza all’ini – zio del mese e specificando la regola di metà stipendio.Ma il posizionamento dei magistrati sul tema è controverso, come spiega sempre il Fatto: “È chiaro, peraltro, che al Tar Lazio i magistrati non sono tutti d’accordo.
La prima sezione quater e la quarta, infatti, hanno finora respinto le istanze di sospensiva di lavoratori non vaccinati, come altri tribunali regionali. Il presidente della prima sezione bis Riccardo Savoia, invece, le ha accolte per almeno 26 militari, assistiti dall’avvocato Giulia Liliana Monte in convenzione con il sindacato Itamil. Questi, almeno in parte, sono stati perfino richiamati in servizio dai comandi di appartenenza”.