Concluse le indagini sulla maxi-inchiesta ‘Quota’, che ha rivelato un presunto giro di tangenti – denaro contante per complessivi 500mila euro o beni di lusso, come Rolex e altri orologi di pregio – per ottenere un posto in Aeronautica o il superamento di concorsi nelle forze dell’ordine.
Sul caso, la procura di Foggia ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini a 39 persone, accusate – a vario titolo e con profili di responsabilità diversi – di corruzione, falso ideologico, traffico di influenze illecite e sostituzione di persona.
Una ventina le famiglie che avrebbero pagato dazio per garantire ai figli di superare concorsi in aeronautica, nella guardia di finanza e in polizia.
Nel dettaglio, rischiano il rinvio a giudizio quattro militari (ufficiali e sottufficiali in servizio al 32esimo Stormo di Amendola) e 35 civili, tra genitori e figli, individuati quali presunti ‘corruttori’.
I capi d’accusa, 25 in tutto, sono condensati in 8 pagine e ‘fotografano’ gli scambi di beni e mazzette contestati.Tra gli episodi contestati, la consegna di oltre 100mila euro e due Rolex, del valore di 8mila euro ciascuno, per assicurarsi un futuro in divisa per i propri figli.
Il costo della ‘mediazione’ per il superamento di un concorso variava da 20mila a 50mila euro e poteva essere, a seconda dei casi, corroborata dalla dazione di altri beni di lusso.Gli indagati hanno 20 giorni di tempo per poter, eventualmente, produrre memorie o documenti difensivi o chiedere di essere sottoposti a interrogatorio. Successivamente, l’autorità giudiziaria deciderà se archiviare il caso (o singole posizioni) o richiedere il rinvio a giudizio.
Il Ministero della Difesa è stato individuato come parte offesa nell’eventuale procedimento penale.
Il 15 giugno i militari del Ros hanno eseguito sei misure cautelari personali emesse dal Gip del Tribunale di Foggia, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di sottufficiali, di un ufficiale dell’Aeronautica Militare e di un dipendente del Ministero della Pubblica Istruzione, ritenuti responsabili dei reati di corruzione, traffico di influenze illecite, falso e sostituzione di persona ed hanno contestualmente dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, per 523.500 euro nei confronti di due sottufficiali, ritenuti i principali indagati