Sparatoria a Padova, il comandante del reparto operativo dei carabinieri «Le procedure adottate dai nostri militari sono state impeccabili»

carabinieri Le procedure adottate dai nostri militari impeccabili

La cronaca di un pomeriggio di autentico terrore, quella del 14 luglio, è stata ricostruita dal tenente colonnello Gaetano La Rocca, comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Padova.

L’allarme al 112

Poco dopo le 14 una pattuglia del Radiomobile di Padova è intervenuta in vicolo Castelfidardo nel popoloso quartiere Sacra Famiglia di Padova. L’intervento si è reso necessario perchè una donna albanese cinquantenne con una figlia maggiorenne che vive in un condominio del vicolo ha chiamato il 112 riferendo che il suo ex, 55 anni albanese, identificato in Collaku Haxhi, voleva vederla a tutti i costi nonostante fosse gravato di un divieto di avvicinamento per precedenti problemi avuti con la donna. Quest’ultima, spaventata, ha chiesto aiuto ai carabinieri.

L’identificazione

Quando i militari sono arrivati in vicolo Castelfidardo hanno trovato l’albanese al volante del suo furgone. E’ stato invitato a scendere, è stato identificato e i carabinieri di pattuglia gli hanno detto di allontanarsi dalla zona. Il cittadino dell’Est, che all’inizio appariva tranquillo e collaborativo, ha dato l’impressione di accettare quanto imposto dalla pattuglia. E’ così salito sul furgone.

Prima ha azionato la retromarcia per fare manovra, ma una frazione di secondo dopo, ha ingranato la prima, ha puntato l’autoradio dell’Arma dove uno dei due carabinieri stava stilando il verbale d’intervento e l’ha investito. Il militare con fratture agli arti inferiori è caduto a terra dolorante.

L’aggressione e la difesa

Vedendo il carabiniere a terra Collaku Haxhi è sceso dall’abitacolo armato di un coltello e si è avvicinato al militare per finirlo. Sono stati secondi terribili. Il collega del ferito rendendosi conto che l’aggressore impugnava l’arma bianca ed era pronto a finire il “lavoro”, non ha avuto scelta e per salvare la vita del carabiniere, ha estratto dalla fondina la pistola d’ordinanza sparando quattro colpi all’indirizzo dell’albanese che è stramazzato al suolo. 

I soccorsi

In pochi minuti in vicolo Castelfidardo sono arrivati i sanitari del Suem 118 che dopo aver stabilizzato i due feriti li hanno trasportati in ospedale. Il militare in gravi condizioni, ma non in pericolo di vita. L’albanese in condizioni disperate. Sul luogo della tragedia sono arrivati i vertici dell’Arma del comando provinciale. L’area è stata transennata per consentire agli operatori di effettuare tutti i rilievi. Sono stati sentiti possibili testimoni dell’accaduto per fare definitiva chiarezza di un pomeriggio di autentica follia. Tra le persone sentite, ovviamente, anche la ex dello stalker albanese.

carabinieri «Le procedure adottate dai nostri militari sono state impeccabili

Un paio d’ore dopo il ricovero in ospedale Collaku Haxhi è stato dichiarato morto a seguito delle ferite riportate. Il personale medico che fin da subito l’ha preso in cura non ha potuto far nulla per salvarlo. Il comandante del Reparto operativo dei carabinieri tenente colonnello Gaetano La Rocca che ha seguito l’intera vicenda sul posto ha riferito: «Le procedure adottate dai nostri militari sono state impeccabili e aderenti ai nostri documenti d’azione, quindi hanno svolto il proprio dovere».

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