Un ex sottocapo della Marina Militare in servizio su Nave Anteo, unità navale alle dipendenze del comando subacquei e incursori, è stato condannato a risarcire al ministero della Difesa
Un ex sottocapo della Marina Militare, precedentemente in servizio sulla Nave Anteo, un’unità navale subordinata al comando subacquei e incursori, è stato condannato a risarcire il ministero della Difesa per un importo di 5.726 euro a seguito di una simulazione di malattia.
Questa somma rappresenta le retribuzioni che avrebbe indebitamente percepito nel periodo compreso tra maggio e settembre del 2016, durante il quale aveva presentato certificati medici successivamente riconosciuti come falsi dal medico curante presumibilmente responsabile della loro emissione.
Il soggetto, all’epoca dei fatti ventinovenne, non ha fatto più ritorno in Marina dopo l’accaduto, segnando così la fine del suo rapporto con le forze armate. La questione è stata portata all’attenzione della giustizia contabile in seguito a un’azione penale promossa dalla Procura militare della Repubblica.
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Secondo quanto emerso, il marinaio avrebbe finguto di essere malato per diverse giornate, aumentando progressivamente la frequenza delle assenze. Le sue assenze includono il 2 e il 3 maggio, dal 25 giugno al 3 luglio, dal 21 al 29 luglio, dal 30 luglio al 7 agosto, dal 7 al 15 agosto, e successivamente dal 16 al 24 dello stesso mese.
La Nave Anteo, consegnata alla Marina Militare nel 1980, svolge un ruolo cruciale nel supportare le attività subacquee dei gruppi operativi di Comsubin. Dotata di attrezzature sofisticate e speciali, consente lavorazioni subacquee anche a notevoli profondità, oltre a fornire soccorso e salvataggio per equipaggi di sommergibili in difficoltà di qualsiasi nazionalità.
Sottufficiale della Marina Militare condannato: l’accusa
L’accusa sostiene che il sottocapo avesse inizialmente iniziato ad assentarsi simulando malattie al fine di eludere l’obbligo del servizio militare, che aveva volontariamente assunto. Successivamente, si sarebbe allontanato ingiustificatamente dal 25 agosto al 6 novembre. Nel 2018, una sentenza definitiva lo ha assolto dall’accusa di truffa pluriaggravata per il periodo di allontanamento fra agosto e novembre, ma è stato condannato per le assenze negli altri giorni, con una pena di sei mesi, considerando attenuanti generiche e spese processuali a suo carico.
A partire dal 1° ottobre 2016, la direzione di commissariato della Marina Militare della Spezia non aveva più corrisposto alcun stipendio, e pertanto sono stati contestati solo gli stipendi relativi a maggio, giugno, luglio e agosto di otto anni fa. Nel 2021, l’ex sottocapo si è trasferito all’estero e nel 2022, quando si è iscritto alle liste degli elettori italiani residenti all’estero, la notifica delle accuse gli è stata consegnata in Francia tramite canali consolari.