Con l’inizio dei controlli di questa mattina, lunedì 6 dicembre, e fino al 15 gennaio, l’entrata in vigore delle misure previste su Green pass e Super Green pass ha reso più complicata la vita di chi ha deciso di non vaccinarsi contro il Covid. Soprattutto, almeno nelle intenzioni del governo, più controllata. E dei controlli si occupano, tra l’altro, Polizia e Carabinieri: corpi cronicamente sotto organico e con una fetta di personale non vaccinata e che non intende vaccinarsi contro il Coronavirus. Corpi che presto, tra l’altro, saranno sottoposti ad un obbligo vaccinale dai contorni ancora non del tutto chiariti.
A dettare le regole su come, dove e quando effettuare le verifiche sui Green pass – Super e non – ci ha pensato la circolare ai prefetti, emanata nei giorni scorsi a firma del capo di gabinetto del Viminale Bruno Frattasi, relativa al decreto legge del 26 novembre scorso con le nuove misure di contenimento del Covid-19. I controlli sono di «decisiva importanza», si legge. Da parte di ogni prefettura dovrà essere inviato al Viminale un resoconto settimanale delle verifiche e delle sanzioni. E Frattasi raccomanda persino di pubblicare i risultati sul sito di ogni prefettura.
Ma quanti sono i poliziotti e le poliziotte non vaccinati al momento in tutta Italia? La Polizia di Stato risponde a Open di «non avere questo dato», ma non ci è stato chiarito se non è nota la carenza di organico correlata alla mancata vaccinazione o se per qualche motivo il numero non possa essere diffuso. Coinvolti nei controlli sui Green pass sono anche i Carabinieri, unica forza armata impiegata in attività di pubblica sicurezza. «L’Arma, con le sue 4600 Stazioni Carabinieri presenti su tutto il territorio nazionale, rimaste sempre aperte dall’inizio dell’emergenza sanitaria, ha fornito e continuerà a fornire supporto alla popolazione nel corso del periodo pandemico», spiegano dallo Stato Maggiore della Difesa. I Carabinieri, sia con le componenti territoriali sia con i reparti speciali e, in particolare, con il Nas, sono impegnati «nei controlli per garantire il rispetto di tutto il complesso di disposizioni legate al Green pass e al contenimento del Covid». Non saranno (e non possono essere) coinvolte nei controlli le altre forze armate – quindi Esercito, Marina e Aeronautica.
L’obbligo vaccinale
Su questo scenario, e al di là dei riflettori puntati sulle operazioni di oggi, pesa l’appuntamento del 15 dicembre, data a partire dalla quale anche per i militari, le forze di polizia e il soccorso pubblico scatterà l’obbligo vaccinale contro il Covid. Un ulteriore tassello dopo quello del 15 ottobre scorso che ha reso il Green pass (da vaccino, guarigione o tampone) obbligatorio per accedere a qualsiasi luogo di lavoro. La situazione varia a seconda delle forze interessate. Secondo lo Stato Maggiore della Difesa, tra i Carabinieri, ad esempio, non cambierebbe nulla: gli appartenenti all’Arma che, dall’entrata in vigore dell’obbligo del Green pass, non hanno svolto continuativamente servizio «sono solo 8 su una forza complessiva di circa 107.723 unità. L’Arma è già pronta al 15 dicembre, data in cui il personale delle Forza dell’Ordine avrà l’obbligo vaccinale», dicono a Open.
«Dai dati raccolti dalla sala emergenza Covid del Comando Operativo di Vertice Interforze, riferiti alle sole vaccinazioni somministrate inhouse, risulta essere vaccinato circa l’87% dei militari delle Forze Armate ivi compresi l’Esercito italiano, la Marina Militare, l’Aeronautica Militare e l’Arma dei Carabinieri», spiegano ancora dallo Stato Maggiore della Difesa. Luca Marco Comellini, Segretario del Partito per la Tutela dei Diritti di Militari e Forze di Polizia, dà numeri di tutt’altra grandezza parlando di non vaccinati all’interno delle Forze Armate: a suo dire ad oggi il 20% dei militari del nostro paese – tra Carabinieri, Aeronautica, Esercito e Marina Militare – non avrebbe ricevuto alcuna dose di vaccino anti Covid-19. «Si parla di un totale di 75 mila persone in tutta Italia», azzarda Comellini. «L’imposizione del Green pass dal 15 ottobre non ha sortito l’effetto sperato dal governo, anzi ha avuto l’effetto opposto». Ovvero un ricorso a malattie «che possono durare anche a lungo» e a ferie, che però prima o poi finiranno.
E per la Polizia? «Da oggi prevedo parecchi problemi», attacca Sergio Scalzo, segretario generale nazionale del Cosap, coordinamento sindacale appartenenti Polizia. «Molti si metteranno in malattia o usufruiranno delle ferie. Stiamo aspettando la circolare definitiva». Secondo Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, inizialmente (quindi dal 15 ottobre con l’obbligo di Green pass per accedere ai luoghi di lavoro) i poliziotti e le poliziotte che non avevano voluto o potuto fare il vaccino anti-Covid erano tra i 15 e i 16 mila su un totale di 90 mila agenti in forze in tutta Italia. «Ora i e le non vaccinate sono 8-9 mila», aggiunge. Con ragioni variabili: da chi sostiene di avere predisposizioni congenite incompatibili con la vaccinazione a chi è effettivamente esente a chi, ancora, ha semplicemente dei dubbi.
Per privacy, naturalmente, queste differenti gradazioni di «no» non sono quantificabili. E grandi esternazioni online sui social – a parte il noto caso della vice questora Nunzia Schilirò – non se ne registrano. Anche per l’obbligo di tenuta di immagine nei confronti della pubblica amministrazione che hanno in generale gli appartenenti a polizia e forze armate. Ma questo non vuol dire che i mal di pancia non ci siano. «Andrebbe spiegato meglio cos’è il vaccino e quali sono i suoi rischi», commenta Pianese. «Mai si è fatta informazione chiara sulle patologie che danno diritto all’esenzione. Ma sono convinto, vedendo il trend, che la percentuale di persone che alla fine non aderirà all’obbligo sarà bassa».
Due mesi fa anche nel corpo di Polizia il personale vaccinato arrivava all’87% del totale. Secondo i dati forniti a Open dalla Questura di Roma, la percentuale di non vaccinati nelle forze di polizia della Capitale è pari a circa il 10% su un totale di 6mila agenti tra questura stessa e commissariati. Il trend nazionale dovrebbe essere analogo, spiegano, ma il dato, come anticipato, non è stato confermato dal nazionale. Il Cosap parla oggi di circa 6mila poliziotti non vaccinati, abbassando la percentuale di personale non immunizzato a meno del 7%.
I vuoti d’organico
Numeri che vanno ad aggiungersi, denunciano i sindacati, a vuoti d’organico cronici, ammessi anche dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. «In Polizia i posti vacanti ammontano a più di 10 mila unità», dice Pianese. «Ricordiamoci che gli organici delle forze di polizia sono stati tagliati nel corso degli anni, oggi gli agenti hanno tanti impegni e se fossimo di più sarebbe meglio, ma lavoreremo e faremo dei piani», aveva spiegato la titolare del Viminale nei giorni scorsi, proprio in vista della stretta sui controlli partita oggi. E neanche il ricorso agli inevitabili straordinari è un capitolo privo di spine: «Forse in questo mese vedremo i pagamenti delle ore di straordinario fatte a luglio del 2020», chiosa il segretario del Coisp. «Abbiamo in arretrato 70 milioni di euro di ore di lavoro straordinario fatte l’anno scorso. Per quest’anno al momento i milioni di euro salgono a 120». E su questo capitolo incidono e incideranno ancora di più i controlli per l’emergenza sanitaria e ora quelli per il green pass. «In più sul tavolo c’è ancora la negoziazione del rinnovo contrattuale, cominciata con il governo Conte e che ora è stata riaperta con il ministro Renato Brunetta», dice ancora il sindacalista. Si doveva chiudere per il 30 settembre, ma non si è trovato l’accordo. «Ora qualche timido passo in avanti è stato fatto e probabilmente si parlerà di chiudere per le ferie natalizie. Ma si parla di cifre irrisorie: 40-50 euro in più in tre anni».
L’impatto sui controlli
«Fino a questo momento non abbiamo riscontrato problemi logistici, ma da oggi parte un banco di prova», ammette Pianese. Il rischio «è che si facciano solo quelle che io chiamo le ‘giornalate’, controlli a favore di telecamera, e che poi si esaurisca tutto vanificando il lavoro di contrasto ai reati veri e propri». Secondo il Coisp, nella Polizia di Stato si è già verificato un lieve aumento del ricorso a ferie e malattia in seguito all’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass per recarsi sul luogo di lavoro. Numeri in linea, si spiega, con altre categorie. La questura di Roma, dal canto suo, «nega aumenti di sorta ma registra malattie canoniche del periodo influenzale» e dice anche che il numero di volanti sul territorio non sarà ridotto per i controlli sui Green pass. Stessa posizione per lo Stato maggiore della Difesa: «Non sono riportati particolari picchi rispetto alla medie autunnali e non sono state riportate criticità dovute a una percentuale maggiore di ferie o “malattie” dall’inizio dell’obbligo di Green pass del 15 ottobre», spiegano a Open. «Dal 15 dicembre, con l’obbligo vaccinale, cambierà qualcosa? «
«C’è del personale spaventato che non vuole vaccinarsi», attacca Sergio Scalzo dal Cosap. Sui vaccini «non c’è chiarezza e non c’è assunzione di responsabilità da parte della politica. Il livello di fiducia nelle istituzioni è pari allo zero», aggiunge Luca Marco Comellini, ex militare in pensione dal 2012. «E ci sono molte persone in ferie e in malattia, anche perché le questure non vogliono concedere permessi», aggiunge Scalzo. «Da marzo contestiamo il green pass e siamo per la totale libertà vaccinale. Questo è un TSO di Stato. Siamo fedeli osservatori delle leggi e i primi a rispettarli, ma ora ci sentiamo maltrattati». Il sindacalista parla di colleghi che dal 15 dicembre arriveranno addirittura a lasciare la polizia pur di sottrarsi all’obbligo. «Abbiamo invitato il governo a fare marcia indietro. E ora aiuteremo colleghi e colleghe a fare causa», promette. «Se l’imposizione diventa un obbligo ma l’obbligo è solo per una parte dei cittadini, è naturale il ricorso al giudice», aggiunge Comellini. «Non sono vaccinato e non ho problemi a dirlo», dice. «Maggiore è la morsa, maggiore è la resistenza». Certo, fino a un certo punto. «Le forze armate non hanno vere tutele», chiosa. «Ci sono molti modi per fare pressione sul personale militare. Noi cerchiamo di fare il possibile».
Le sanzioni
Ma cosa succede a chi non rispetterà l’obbligo vaccinale? Il 15 dicembre, chi non avrà ancora presentato la documentazione che prova l’avvenuta vaccinazione contro il Covid avrà ancora 5 giorni di tempo per mettersi in regola e presentare anche solo la prenotazione dell’appuntamento. E poi? Poi scatta la sanzione: sospensione dal lavoro e dallo stipendio, ma mantenendo il rapporto di lavoro e senza sanzioni disciplinari. «L’eventuale inadempienza determinerà l’avvio delle procedure previste dal citato decreto con la conseguenza della sospensione dell’attività lavorativa e della relativa retribuzione economica, per un massimo di 6 mesi, con diritto alla conservazione del posto di lavoro», si legge in una circolare del ministero della Giustizia. Poi? Non si sa. O meglio, si è in attesa di circolare esplicativa da parte dei ministeri. Dovrebbe arrivare a ore. Di certo prima del 15 dicembre. «Anche questo è un aspetto che rientra nella generale mancanza di chiarezza in tutta questa storia», ammette Pianese. «Siamo stati critici anche rispetto alla sanzione applicata. Abbiamo sempre ritenuto che la sottrazione per intero dello stipendio non sia una sanzione commisurata all’obiettivo che si vuole raggiungere. Può anzi creare un sentimento di risentimento».