“Oggi, dopo 31 anni di servizio, è il giorno più triste della mia carriera”. Così commenta un poliziotto in forza alla polizia stradale di Modena il verbale di contestazione di assenza ingiustificata che gli è stato notificato venerdì, il giorno in cui il Green pass è diventato obbligatorio per tutti i lavoratori pubblici e privati. Il verbale è relativo infatti alla contestazione della violazione del decreto, dal momento che all’arrivo nella sede della stradale l’agente non ha esibito la certificazione verde ed è stato considerato assente ingiustificato.
A livello provinciale, gli agenti sprovvisti di Green pass sarebbero alcune decine. Secondo i sindacati di polizia, però, la situazione creerà gravi rispercussioni sui servizi e, di conseguenza, sulla sicurezza cittadina e puntano il dito contro il Ministro Lamorgese. “Il decreto legge ci ha fatto finire in una spirale senza via d’uscita – afferma Ottorino Orfello, segretario provinciale Sap – Il dipartimento di pubblica sicurezza lo deve applicare e ci troviamo con grossisimi disagi. Se i colleghi non si presentano al lavoro, il carico grava sugli altri con un organico già carente. Poi c’è il problema dei tamponi: se durante la reperibilità l’agente viene chiamato ma il tampone è fissato per il giorno dopo, come fa? Siamo allibiti – continua Orfello – di fronte all’incapacità del Ministro di immaginare che impatto avrebbe avuto questa decisione sul nostro lavoro. Perché non è stata prevista la somministrazione gratuita dei tamponi?
[sc name=”pubblicit” ][/sc]Però per i portuali la richiesta è passata. Carabinieri e polizia non sono un servizio di primaria importanza? Chi lavora alla narcotici ad esempio non è in grado di prevedere l’attività e, quindi, di rispettare le prenotazioni del tampone”.
Il Siulp attraverso una lettera si è rivolto a Draghi e Lamorgese, chiedendo un adattamento del decreto per garantire la piena efficienza delle forze di polizia nell’interesse dei cittadini. Il segretario Siulp Roberto Butelli fa presente come occorra un occhio di riguardo per una categoria così esposta: “La carenza d’organico sul territorio è nota e sapevamo che ci sarebbero stati colleghi si sarebbero assentati e questo a scapito della sicurezza della città”.
Intanto in alcune realtà, carabinieri accasermati e privi di Green pass sono stati allontanati: “A Modena ancora non è successo e neppure in Emilia Romagna – spiegano Antonio Lo Parco, segretario regionale Nsc e Alfonso Montalbano di Usmia –. Noi siamo per il vaccino, ma è un diritto anche non vaccinarsi“. Quello che noi stiamo valutando è invece il domicilio che è inviolabile: l’alloggio di servizio è identico ad un accasermato, eppure ci sono stati militari allontanati dalle camerate e non dagli alloggi e abbiamo chiesto chiarimenti”.
Ma i Cabinieri prima di arrestare il rapinatore e portarlo a braccetto gli hanno chiesto il green pass.
Considerato che non hanno permesso agli stessi colleghi di sempre sprovvisti di GP di lavorare assieme.