Avrebbe fatto sparire decine di migliaia di euro sequestrati durante un blitz antidroga di tre anni fa e poi avrebbe falsificato alcuni documenti per nascondere gli ammanchi agli uffici giudiziari.
Un brigadiere in servizio nel Gruppo della Guardia di finanza di Cagliari, A. T., 40 anni, è stato fermato dai colleghi per peculato e falso.
Il fermo, come confermato all’ANSA, è avvenuto martedì, mentre ieri si è tenuta l’udienza nella quale il fermo è stato convalidato. Il 40enne si è avvalso della facoltà di non rispondere ed è attualmente in carcere a Uta.
Le indagini sono partite alcuni mesi fa. Durante le verifiche sono saltati fuori gli ammanchi e l’attenzione si è concentrata sulla figura del brigadiere. I militari del Nucleo di polizia tributaria, coordinati dal pm Gaetano Porcu, avrebbero recuperato elementi di colpevolezza a carico del brigadiere e martedì è scattato il fermo con la contemporanea perquisizione della sua abitazione.
Il militare avrebbe fatto sparire circa 70mila euro. L’indagine, condotta internamente sotto il coordinamento del pm Gaetano Porcu, è stata rapida e proseguirà per ricostruire tutti i dettagli. I militari delle Fiamme gialle, riscontrati gli ammanchi, hanno approfondito velocemente gli accertamenti risalendo a chi aveva operato il sequestro di droga e denaro nel 2019, individuando il presunto responsabile nel collega.
Immediata la relazione in Procura e il conseguente fermo, convalidato ieri, del brigadiere. La perquisizione a casa del militare, condotta dai colleghi del Nucleo di polizia economica e finanziaria, non avrebbe portato al sequestro di denaro o altro materiale utile alle indagini. Gli accertamenti comunque proseguono.