Sindacati militari: in arrivo distacchi e permessi – Il governo sta per varare un decreto legge riguardante distacchi e permessi sindacali nell’ambito militare, intitolato “Disposizioni urgenti in materia di associazioni professionali a carattere sindacale tra i militari”. Il provvedimento è atteso essere discusso nel pomeriggio di oggi, lunedì 6 maggio, durante il Consiglio dei ministri.
Un decreto interministeriale, emanato dal Ministro per la Pubblica Amministrazione in collaborazione con il Ministro della Difesa e il Ministro dell’Economia e delle Finanze, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 6 aprile. Questo decreto identifica le associazioni rappresentative che avranno diritto ai distacchi e ai permessi.
La base normativa per questo provvedimento è la legge 46 del 2022, la quale, a seguito di una sentenza della Corte costituzionale, ha stabilito per la prima volta la legittimità delle associazioni sindacali tra i militari. Prima dell’entrata in vigore di questa legge, il Codice dell’Ordinamento Militare non permetteva tale possibilità.
Il Ministero della Difesa ha emesso una recente circolare “ponte” al fine di assicurare la possibilità per i dirigenti delle associazioni sindacali di svolgere le proprie attività. Questa circolare, pubblicata il 30 dicembre 2023 e che integra una precedente del 8 luglio 2022, chiarisce che, in attesa dell’attuazione dei provvedimenti relativi agli accordi sindacali, temporaneamente e solo in via eccezionale, tra i “gravi motivi” di licenza straordinaria, fino a un massimo di 45 giorni all’anno, è consentito includere il permesso sindacale giornaliero nel numero massimo di nove giorni al mese, esclusivamente per coloro designati a rappresentanza delle associazioni sindacali tra i militari (APCSM) iscritte all’albo ministeriale.
La circolare specifica che questa possibilità è applicabile a un massimo di sette rappresentanti designati dal Segretario generale/nazionale di ogni APCSM iscritta all’albo ministeriale. Questo permesso sindacale può essere aggiunto alle dieci ore di permesso previste per la partecipazione alle assemblee sindacali.
Il Ministero della Difesa ha chiarito che le disposizioni contenute in questa circolare sarebbero decadute al momento dell’emanazione dei provvedimenti di recepimento, all’interno dei quali verrà definito il contingente massimo dei permessi e dei distacchi previsti dalla legge.
Il governo ha emesso un decreto legge proprio in prossimità della scadenza della circolare “ponte”, la quale ha una validità massima di sei mesi e quindi scadrà a giugno 2024.
Il provvedimento mira a consentire il pieno svolgimento dell’attività sindacale e la partecipazione alle procedure di contrattazione nel settore della difesa e sicurezza. Secondo quanto riportato nella bozza, le associazioni professionali tra militari a carattere sindacale, identificate nell’articolo 1475 e successivi del decreto legislativo n. 66 del 15 marzo 2010, recante il codice dell’ordinamento militare, avranno diritto, per l’anno 2024, a distacchi e permessi retribuiti.
Sindacati militari: attribuzione distacchi e permessi
I distacchi saranno attribuiti in base a un distacco ogni quattromila unità di personale, mentre per quanto riguarda i permessi retribuiti, sarà previsto un’ora annua per ogni due unità di personale. Questo beneficio sarà riservato alle associazioni professionali tra militari a carattere sindacale per ogni singola Forza armata o Forza di polizia a ordinamento (APCSM). È importante sottolineare che solo i militari in servizio permanente effettivo potranno associarsi a tali associazioni.
Il decreto legge stabilisce una ripartizione proporzionale dei distacchi e dei permessi tra le Associazioni Professionali tra Militari a Carattere Sindacale (APCSM), in linea con il principio della rappresentatività.
Copertura finanziaria dell’attività sindacale tra i militari
Per finanziare queste attività sindacali, il governo destina oltre sei milioni di euro (6.709.920), suddivisi tra le diverse Forze armate. Le Forze armate riceveranno oltre tre milioni (3.388.666), l’Arma dei Carabinieri più di due milioni (2.165.788), mentre la Guardia di Finanza riceverà oltre un milione (1.155.466).
Riduzione delle quote di iscritti necessarie per il riconoscimento della rappresentatività a livello nazionale
Il decreto legge prevede anche una riduzione delle quote di iscritti necessarie per il riconoscimento della rappresentatività a livello nazionale. Per il triennio negoziale 2022-2024, le quote percentuali di iscritti saranno ridotte di due punti percentuali, e per il triennio successivo, 2025-2027, saranno ridotte di un punto percentuale.
Questa normativa segue una serie di sviluppi giuridici significativi, incluso il pronunciamento della Corte Costituzionale nel 2018, con la sentenza n. 120, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 1475 del Codice dell’Ordinamento Militare che proibiva la costituzione di associazioni sindacali tra i militari. Questa sentenza ha aperto la strada alla legge 46 del 2022, che ha permesso per la prima volta la creazione di associazioni sindacali tra il personale militare, garantendo la libertà di associazione e la tutela dei diritti dei rappresentati, senza interferire con il regolare svolgimento dei servizi istituzionali.