Carabiniere si aggrappa all’auto del bandito in fuga e non molla la presa neppure quando questi, per seminare lui e la Gazzella che lo inseguiva, accelera trascinandolo per un centinaio di metri. Ha rischiato la vita il militare protagonista dell’inseguimento al pluripregiudicato 42enne di origine marocchina, già conosciuto dalle forze dell’ordine per furti e reati contro il patrimonio, che i carabinieri avevano intercettato durante un servizio di controllo del territorio.
IL RICONOSCIMENTO
Il malvivente martedì mattina si trovava in centro a Montebelluna quando è stato immediatamente riconosciuto dagli uomini dell’Arma che, senza farsi notare, hanno cominciato a seguirlo. Il 42enne era alla guida di una Fiat Uno che da un controllo fatto in tempo reale dai carabinieri è risultata rubata: il mezzo infatti era stato rubato il 17 novembre a una donna residente a Pederobba. L’uomo, del tutto ignaro della presenza dell’auto dell’Arma alle sue calcagna, si è diretto verso Caerano.
Qui i carabinieri hanno fatto scattare la trappola tentando di fermarlo all’altezza dell’incrocio tra via Montello e via Piave. Ma quando i militari si sono approssimati, il 42enne ha capitro tutto e ha ingranato subito la marcia iniziando la sua folle corsa. Sono stati secondi drammatici perchè nel frattempo uno dei carabinieri era sceso e stava aprendo la portiera della Fiat Uno, quando il ladro è partito a tutto gas trascinando con sé il militare che è rimasto aggrappato per un centinaio di metri, forse nella convinzione che il marocchino a un certo punto si fermasse.
Invece la corsa è proseguita per decine di metri col rischio che il carabiniere potesse essere investito da qualche vettura proveniente dalla direzione opposta. Non è accaduto; anzi, miracolosamente il militare non ha riportato alcuna ferita e quando è riuscito a sganciarsi senza danni il collega era ormai così vicino da permettergli di salire velocemente sulla Gazzella per ripartire all’inseguimento.
BRACCATO E ACCIUFFATO
Il marocchino ha tentato il tutto per tutto cercando di seminarli e per farlo ha guidato con l’acceleratore a tavoletta da Caerano a via Rive di Montebelluna dove, vista la mal parata, ha deciso di sbarazzarsi della vettura continuando la fuga a piedi attraverso i campi. Anche in questo caso i carabinieri non hanno mollato, riuscendo finalmente a raggiungerlo dopo 500 metri.
In realtà non era ancora finita: braccato e acciuffato, l’uomo ha anche opposto resistenza rendendo complicato l’arresto che comunque è scattato facendogli assaporare il tepore delle camere di sicurezza della caserma del comando Compagnia di via Sansovino. Ieri mattina il 42enne è stato trasferito nel carcere di Santa Bona a Treviso dove si trova tutt’ora detenuto e in attesa di giudizio. Mentre continuano i controlli dei carabinieri per prevenire nuovi reati sul territorio.
fonte: www.ilgazzettino.it