Monetizzazione delle ferie non godute a un finanziere – Un finanziere di 59 anni, in servizio a Trieste fino al congedo per malattia, ha ottenuto giustizia grazie al Tar del Friuli Venezia Giulia, che ha accolto il suo ricorso contro il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il caso riguarda la mancata monetizzazione di 48 giorni di ferie maturati ma non goduti a causa di un’aspettativa per infermità.
La vicenda risale al 2021, quando il finanziere ha iniziato a manifestare problemi di salute. Dopo un periodo di licenza straordinaria di convalescenza (dal 29 luglio all’11 settembre 2021), è stato collocato in aspettativa per infermità dal 12 settembre al 28 aprile 2022. Le sue condizioni sono poi peggiorate, rendendolo non idoneo al servizio militare e conducendolo al congedo definitivo.
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L’Amministrazione aveva negato l’indennità sostitutiva delle ferie non godute, sostenendo che il finanziere avrebbe dovuto utilizzarle prima dell’aspettativa. Una parte dei giorni era stata monetizzata, ma il resto era stato considerato perso. Il finanziere, quindi, ha impugnato il provvedimento presso il Tar.
Monetizzazione delle ferie non godute a un finanziere: la sentenza del Tar e il diritto alle ferie
Il Tar ha ribaltato la decisione dell’Amministrazione, richiamando il principio sancito dalla Corte di Giustizia Europea: “Il diritto alle ferie annuali retribuite non può estinguersi alla fine del periodo di riferimento quando il lavoratore non è stato in condizione di beneficiarne”.
Inoltre, i giudici hanno sottolineato che spetta al datore di lavoro garantire che il dipendente sia informato e messo in condizione di usufruire delle ferie. Nel caso specifico, l’Amministrazione non ha dimostrato di aver comunicato adeguatamente al finanziere le conseguenze della mancata fruizione.
Impatto della sentenza
Ora, il Ministero dovrà versare al finanziere in congedo l’equivalente dei giorni di ferie non goduti. Secondo l’avvocato difensore del militare, la sentenza rappresenta un precedente importante per casi simili: “Questa decisione tutela i lavoratori e dà seguito all’orientamento della Corte di Giustizia Europea, mostrando maggiore apertura rispetto alla normativa italiana. È un risultato significativo che avrà impatto anche su altre situazioni analoghe”.