Scrisse con la penna sulla fronte di un carabiniere – Umiliò secondo le accuse una carabiniera, scrivendole a penna sul volto per “firmare” l’ordine di servizio.
Carabinieri, ufficiale scrive con la penna sulla fronte di una militare. La procura apre un’indagine
Ora per l’ufficiale è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio: chiuse le indagini, infatti, la procura militare ha chiesto il processo per l’indagato e l’udienza si terrà il prossimo 11 febbraio al tribunale militare di Verona.
Scrisse con la penna sulla fronte di un carabiniere: l’ipotesi di reato
L’ipotesi di reato contestata all’ufficiale è quella di ingiuria aggravata ad inferiore di cui all’art. 196 del codice penale militare di pace.
A subire la presunta prevaricazione, una carabiniera di 21 anni in ferma volontaria in Appennino.
L’episodio risale allo scorso maggio e aveva destato un certo scalpore. Il gesto era avvenuto durante la serata in caserma e davanti ad altri militari, al momento del cambio turno.
L’ufficiale, secondo quanto trapelato all’epoca dei fatti, aveva ‘scritto’ a penna sul volto della carabiniera proprio davanti ai colleghi della donna.
Un gesto discutibile a seguito del quale i carabinieri presenti avevano ritenuto necessario avvisare i superiori.Nel contesto, tra l’altro, era stata scattata anche una foto dell’atto di ‘bullismo’, poi trasmessa in una chat dei militari.
“Visto, il Capitano”: sarebbe stata questa la frase scritta a penna sulla fronte della presunta vittima. Una frase relativa all’avvenuta ‘ispezione’ durante il cambio turno: quella sera, infatti, in caserma era il momento dell’avvicendamento tra le pattuglie in servizio.
Come di prassi il comandante aveva proceduto a un controllo nei confronti dei colleghi di rientro nella caserma ma, nel caso della presunta vittima di bullismo, invece di firmare l’atto, avrebbe afferrato la penna per poi ‘tatuarle’ la scritta in fronte.
Il Comando provinciale aveva subito inviato una segnalazione all’autorità giudiziaria e l’ufficiale era stato trasferito di lì a poco.
Ad insorgere erano stati anche i sindacati, tra cui il Nuovo Sindacato Carabinieri che aveva annunciato l’ipotesi di costituirsi parte civile nel procedimento nel caso in cui fossero effettivamente emerse responsabilità da parte dell’ufficiale.
Le indagini sono state chiuse recentemente e la procura militare ha chiesto il rinvio a giudizio per il comandante. L’udienza è prevista appunto per il prossimo undici febbraio.