Scambiato per un ladro. Sarebbe questo quanto ha portato un poliziotto a esplodere un colpo di pistola che ha poi ferito al fianco un ragazzo, residente all’Anagnina, poco distante dall’Ikea. Una versione al vaglio della magistratura, in attesa di ascoltare il 33enne rimasto ferito, ancora ricoverato in osservazione in ospedale dopo essere stato sottoposto a un intervento chirurgico.
Ma cosa è successo la notte di mercoledì al Tuscolano? Perché l’agente ha sparato ferendo il giovane?
Sono molte le zone d’ombra sul quale dovrà fare luce l’autorità giudiziaria. Secondo quanto ricostruito sino a questo momento i fatti sono cominciati intorno alle 22:00, quando i vicini di casa hanno sentito degli strani rumori provenire dall’appartamento dove vive il 33enne romano.
“Lamenti, mugugni”. Oltre a rumori molto forti, “uno sbattere con violenza”. I residenti scendono in strada, citofonano e bussano alla porta di casa dal quale continuano a provenire rumori, ma nessuno apre. Poi la chiamata al 112.
Sul posto arrivano gli agenti del commissariato Romanina. Provano anche loro a bussare alla porta di casa, dalla quale effettivamente si sentono dei forti rumori. In qualche modo i poliziotti entrano nell’appartamento.
Una volta in casa, dal buio di una stanza è quindi uscito un uomo. “Alt polizia!”, l’agente intima alla persona di fermarsi. Il giovane però comincia a camminare con fare minaccioso, secondo la versione dei poliziotti, verso di loro. A quel punto uno dei due ha impugnato l’arma d’ordinanza e ha sparato colpendo al fianco sinistro il ragazzo.
Ferito, dopo avergli fornito le prime cure gli agenti lo hanno affidato al personale del 118 che lo ha trasportato d’urgenza al policlinico Casilino. Operato, le sue condizioni sono stabili, non sembrerebbe essere in pericolo di vita. Identificato in un 33enne romano, residente nello stesso appartamento, nella casa all’Anagnina sono intervenuti gli agenti della polizia scientifica.
Posta al momento sotto sequestro l’abitazione, starà ora agli investigatori della squadra mobile ricostruire cosa sia accaduto. Ascoltato il poliziotto e il collega, oltre ai testimoni e ai vicini di casa. Per chiudere un primo cerchio delle indagini sarà fondamentale la versione del ferito, che verrà ascoltato appena le sue condizioni di salute lo permetteranno.