«Sbrigati a farlo firmare! Muoviti, sennò eredita il nipote!». È uno dei messaggi trovati dagli investigatori sui telefoni cellulari di una coppia, che ora rischia di finire a processo per circonvenzione di incapace: secondo l’accusa, avrebbe raggirato un ricco pensionato facendogli firmare a proprio vantaggio un testamento che vale tre milioni di euro.
Lei è un’operatrice socio-sanitaria, assunta dal vecchietto come infermiera. Lui è un carabiniere dell’Api, Aliquote di primo intervento che si occupano di antiterrorismo e azioni ad alto rischio. La pm Barbara Badellino ha chiuso le indagini: oltre alla circonvenzione di incapace contesta ai coniugi anche la sostituzione di persona, il falso ideologico in atto pubblico, la truffa aggravata.
La vittima si chiamava Lido Frediani e un tempo era un chimico di fama europea. Nel 2019 l’uomo si ammala e la sua famiglia decide di assumere un’operatrice socio-sanitaria che lo assista: la donna ha ottime referenze e per giunta il marito è nell’Arma. Invece, è la tesi dell’accusa, i due si dimostrano abili truffatori. In poche settimane lei riesce a farsi nominare erede universale.
Il 2 maggio 2020 l’anziano muore, a 92 anni, per «deperimento da anoressia» e i coniugi lo fanno cremare all’insaputa della famiglia. Poi cominciano a fare la bella vita con il denaro dell’eredità: una casa in campagna, due auto e abiti firmati. Fino a quando i parenti, assistiti dall’avvocato Daniela Rossi, non scoprono tutto e presentano denuncia.
Fonte: torino.corriere.it