Ha atteso i ladri per ore, poi, grazie al suo intuito, li ha colti in flagrante e li ha fatti arrestare. È la vicenda che vede protagonista don Ernesto Piraino, sacerdote della parrocchia Sant’Andrea Apostolo di Guardia Piemontese, e volto noto.
La sua storia straordinaria personale, infatti, è stata più volte raccontata negli anni sia sulla stampa che in tv. Prima di diventare sacerdote, don Ernesto ha lavorato per diciott’anni in Polizia. Poi, a un passo dal matrimonio con la fidanzata dell’epoca, ha deciso di lasciarsi tutto alle spalle e cominciare una nuova vita, vestendo l’abito talare.
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Ma, evidentemente, la sua indole da investigatore è rimasta immutata nel tempo e ancora oggi riesce ad acciuffare i malintenzionati prevedendone le mosse. Oltretutto, quello di due giorni fa è il terzo episodio in cui il giovane sacerdote manda all’aria i piani nefasti dei furfanti. In passato aveva già sventato altri due furti, uno nella chiesa in cui era stato precedentemente assegnato, l’altro nella sua abitazione.
Tre giorni fa, Don Ernesto aveva notato un tentativo di furto ai danni del candeliere votivo della chiesa Santa Maria Goretti, che sorge nella zona marina di Guardia Piemontese. Data l’esperienza sul campo, si è convinto che i ladri avrebbero certamente effettuato un secondo tentativo per accaparrarsi il bottino.
Così, ha cominciato ad aggirarsi tra le mura della chiesetta con maggiore frequenza, soprattutto nell’orario in cui tutti sono riuniti attorno al tavolo, cioè all’ora di pranzo. La sua intuizione si è rivelata provvidenziale. Proprio a quell’ora, infatti, un uomo e una donna, in compagnia del loro bambino di circa sei anni, si sono introdotti in chiesa e, convinti di non essere visti, hanno cominciato a scassinare il candeliere, riuscendo a sottrarre dalla cassettina una somma di circa cento euro.
Don Ernesto, che si trovava in sagrestia a qualche metro di distanza, ha udito rumori inequivocabili e si è fiondato in chiesa, cogliendoli sul fatto. I due hanno provato a giustificare il gesto spiegando di avere estrema necessità. Don Ernesto, però, non si è lasciato trarre in inganno dalle loro parole e li ha dapprima redarguiti e poi li ha fotografati in volto. A quel punto, i malviventi hanno tentato di scappare, anche grazie a un complice che li attendeva fuori, con l’auto già in moto e pronta alla fuga, ma il sacerdote è riuscito immortalare anche la targa dell’auto, acquisendo una prova schiacciante.
Don Ernesto ha immediatamente avvertito i carabinieri della locale stazione, sempre pronti a difendere i cittadini da lestofanti e delinquenti in circolazione. I militari, coordinati dal maresciallo Alessandro Cimorelli, hanno subito avviato le indagini, informando prontamente i colleghi dell’alto Tirreno cosentino con l’intento di bloccare la fuga della coppia di ladri e del loro complice.
Dopo pochi minuti, i carabinieri della stazione di Verbicaro hanno individuato l’auto sospetta e fermato gli occupanti: la donna fuggita dalla chiesa col bottino, suo cognato e quattro bambini. Del terzo complice, l’uomo che ha materialmente compiuto il furto, invece non c’era traccia. Intervenuti sul posto i militari della Compagnia di Scalea, la coppia di adulti è stata accompagnata in caserma e posta in stato di fermo.
La donna, risultata incinta, è finita agli arresti domiciliari, mentre l’uomo ha dapprima passato una notte in cella, poi, in mattinata, è stato mandato a processo per direttissima. Il terzo uomo, compagno della donna arrestata, è stato invece denunciato a piede libero. Dopo alcune ore, infatti, grazie al lavoro incessante dei militari della stazione dei carabinieri di Guardia Piemontese, è stato individuato e assicurato alla giustizia.
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