Il vice capo della Squadra Mobile di Bologna, e un sottufficiale della Guardia di Finanza cinquantenne sono stati iscritti nel registro degli indagati per interruzione di pubblico servizio.
Ad annunciarlo, con una nota, il procuratore Giuseppe Amato che ha aperto un fascicolo sulla vicenda accaduta all’hub vaccinale di Casalecchio, dove si sarebbero verificati gravi ritardi nel servizio oltre che disagi per gli utenti proprio il giorno in cui il vicequestore si era presentato, accompagnato da un avvocato, al centro vaccinazioni, iniziando a porre svariate domande sugli effetti collaterali del vaccino al medico dell’accettazione.
La situazione era diventata così grottesca che era dovuta intervenire la responsabile di tutti gli hub vaccinali provinciali per rispondere alle sue domande, senza che tuttavia il poliziotto risultasse mai soddisfatto, tanto che alla fine aveva anche chiamato i carabinieri per “cristallizzare la scena”. Il suo obiettivo era quello di dimostrare una presunta incompetenza dei medici vaccinatori, ma la petulanza e l’insistenza con la quale aveva posto le domande aveva finito per arrecare un serio disagio a decine di utenti, con ritardi importanti nella somministrazione dei vaccini.
Lo scopo sarebbe stato quello di dimostrare la presunta impreparazione del medico vaccinatore, scaricando poi su di lui la responsabilità della mancata vaccinazione.
Sulla vicenda, a dir poco grottesca, era intervento anche il direttore generale dell’Ausl, Paolo Bordon, annunciando l’intenzione di sporgere denuncia. Il dirigente di polizia, poi, proprio perché non vaccinato, è stato sospeso dal servizio. La Procura, “per la rilevanza che la vicenda assume in questo contesto emergenziale” ha proceduto d’ufficio, iscrivendo il poliziotto e il finanziere, che aveva messo in atto la stessa condotta all’hub della Fiera, nel registro degli indagati.