Aggressione nei confronti di un agente penitenziario nel carcere romano di Rebibbia.
E’ accaduto martedì mattina quando un detenuto di origini tedesche, con precedenti specifici e ristretto presso il reparto G11 della casa circondariale di via Majetti, “senza alcun motivo ha aggredito un poliziotto penitenziario, colpendolo alla testa con un estintore”.
Lo rende noto, Giuseppe Proietti Consalvi, vice segretario generale Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) cheaggiunge:
“La situazione anche nel carcere di Rebibbia nuovo complesso ndr) ormai è diventata insostenibile, con continue aggressioni verbali e fisiche da parte dei detenuti più facinorosi nei confronti dei poliziotti penitenziari, senza che l’amministrazione penitenziaria regionale e centrale prenda i dovuti provvedimenti, quali ad esempio istituire dei circuiti detentivi, allocando i detenuti violenti in apposite sezioni, peraltro previste dall’articolo 32 della legge 354/75″.”Il carcere romano e in particolare il reparto G11 – continua Giuseppe Proietti Consalvi – sono diventati piazza di spaccio, dove si contrappongono diversi gruppi di detenuti che, di fatto, grazie anche alla gravissima carenza d’organico della polizia penitenziaria, hanno in mano il reparto”.
“Un’amministrazione tanto assente che, i poliziotti penitenziari, cioè i rappresentanti dello Stato, non hanno alcun potere repressivo e coercitivo nei casi di violenza da parte dei detenuti, – conclude il vice segretario generale dell’Osapp – anche perché non si ha un chiaro protocollo per intervenire e risolvere i problemi, se non magari ritrovarsi indagati per tortura, solo per aver risposto con la forza a una violenza che a volte è veramente devastante”.