Una corsa folle, senza casco, sulla moto rubata a un poliziotto in vacanza minacciandolo con un coltello, poi lo schianto. È morto così, ieri pomeriggio, in Liguria, sulla strada provinciale della valle Arroscia in provincia di Imperia, Nicolas Sansonna, 23 anni, di Chieri. Dopo aver perso il controllo della moto, è finito contro il guardrail. L’impatto, senza il casco, non gli ha lasciato scampo.
Tutto inizia giovedì sera, quando il 23enne si presenta al pronto soccorso dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, in stato di alterazione dovuta all’abuso di droghe e psicofarmaci. Da tempo era un paziente in cura ai servizi psichiatrici.
Sedato, nel corso della notte viene sottoposto a terapia disintossicante. Ma, venerdì mattina, si sveglia ancora più agitato. Sembra che pretendesse di essere ricoverato, o comunque affidato a una struttura.
Inizia a prendere a calci sedie e letti e lanciare oggetti tutto intorno. Aggredisce il personale, colpendo anche due medici. Poi, esce dall’ospedale e, nel parcheggio, si scaglia anche contro una pattuglia di carabinieri e un agente della polizia municipale, intervenuti dopo l’allarme dei sanitari. Per questo viene denunciato a piede libero.
Raggiunta Loano, ruba una moto davanti a numerosi testimoni, e si allontana verso Ceriale. La polizia locale, dopo avere raccolto la descrizione del giovane e visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza, non impiega molto a individuarlo. A tradire il 23enne sono soprattutto un tatuaggio che gli ricopre la maggior parte del corpo, ed altri sul volto.
Gli agenti arrivano davanti alla palazzina dove si trova l’alloggio in cui ha trascorso la notte intorno alle 13 di ieri. Nicolas, però, li vede arrivare. Esce sul terrazzo e comincia a lanciare in strada qualunque cosa ha a portata di mano, rischiando di colpire le auto in transito. Una delle macchine della polizia locale viene centrata sul parabrezza.
Rapina la moto ad un poliziotto libero dal servizio
Non finisce qui. Preso un grosso coltello da cucina, il ragazzo scende in strada, scatenando il panico tra le persone. Scappa, viene inseguito. Si avvicina a un motociclista, un agente della polizia ferroviaria di Cuneo in vacanza in Riviera, e gli punta il coltello alla gola. «Dammi la moto», gli urla. È una Kawasaki da enduro. Vi salta sopra e mette in moto. Senza casco, come la sera prima a Loano, fugge verso Albenga.
Anche cercare di fermarlo sarebbe un rischio, a quella velocità. Nicolas imbocca la provinciale 453, che attraverso l’entroterra arriva sino a Pieve di Teco, in valle Arroscia. L’obiettivo è sicuramente raggiungere la Statale 28, che porta fino a Torino. A tre chilometri da Vessalico, affronta una curva ad alta velocità, la Kawasaki sbanda, si schianta contro il guardrail. Nicolas Sansonna viene sbalzato di sella, rovina sull’asfalto per diversi metri.
Nicolas era un volto noto alle forze dell’ordine per furti, spaccio di droga, lesioni. Una violenza alimentata dall’abuso di sostanze stupefacenti e di alcol. Il suo profilo Facebook è privato, di lui si vede soltanto una foto, l’espressione aggressiva, i tatuaggi sulla fronte e sotto gli occhi, altri che spuntano dalla maglietta azzurra. Niente di più.
Una vita condotta al limite, nonostante la giovanissima età, gli eccessi di una vacanza in Riviera, il furto, la prima fuga, la rapina e via verso casa, nell’estremo tentativo di scappare forse da tutto, anche da se stesso. Fino al tragico epilogo su una strada provinciale. fonte: lastampa.it