Racconto choc del carabiniere: “Sequestrato, denudato e finito a sprangate dai No Tav”

Racconto choc del carabiniere

Racconto choc del carabiniere – Questa è la storia di Luigi De Matteo, un vicebrigadiere dei Carabinieri la cui vita è stata stravolta il 3 luglio 2011 durante uno degli attacchi più violenti al cantiere della Tav in Val di Susa. Inviato a difendere il sito dagli antagonisti No Tav, si è trovato isolato e in balia di un gruppo di violenti che lo hanno torturato, malmenato e sequestrato per trenta minuti.

Racconto choc del carabiniere: l’aggressione e il sequestro

Quel giorno, De Matteo era in prima linea quando la situazione è precipitata. “Ci lanciavano di tutto: acido, pietre, bombe carta”, racconta. Non si è accorto che il resto del reparto si era ritirato, e in pochi istanti si è ritrovato circondato. Colpito da una pietra, è caduto a terra e a quel punto la violenza è esplosa: sprangate, calci, pugni. Trascinato nel bosco, è stato denudato e privato di tutto, compresi la pistola e oggetti personali dal valore affettivo.

Per mezz’ora è stato nelle mani degli aggressori, che lo hanno finito a colpi di spranga dietro una roccia. Qualcuno ha persino urinato nel suo casco. Solo una trattativa tra forze dell’ordine e militanti ha portato alla sua liberazione, accompagnata da una minaccia agghiacciante: “Il prossimo non torna indietro”.

Le conseguenze fisiche e psicologiche

Le ferite di quel giorno non si sono mai rimarginate. “Ho i denti spaccati, un timpano rotto, un occhio danneggiato, cicatrici da acido sulla testa e sulle gambe, continui mal di testa”, racconta De Matteo. Ma il trauma più grande è quello psicologico: da allora soffre di incubi, ansia, e vive con la paura costante. Il dolore e il disagio lo hanno portato a essere congedato dall’Arma, privandolo del lavoro che aveva sempre amato.

Nessun colpevole

A rendere tutto ancora più amaro, il fatto che nessuno degli aggressori sia stato condannato. Anche coloro che erano stati trovati in possesso degli oggetti rubati a De Matteo non hanno subito alcuna conseguenza giudiziaria. “Oltre il danno, la beffa. Ti senti tradito”, confessa con amarezza.

Oggi, a 63 anni, Luigi De Matteo lotta con le cicatrici di quel giorno, consapevole che la sua vita è stata irrimediabilmente segnata. “La mia carriera si è fermata quel giorno. Ho perso tutto: il mio lavoro, la fiducia, la stima di me stesso. Mi hanno cambiato la vita”.

2 thoughts on “Racconto choc del carabiniere: “Sequestrato, denudato e finito a sprangate dai No Tav”

  1. Sono senza parole. Perché nessun colpevole? La magistratura va’ rifondata dalle fondamenta. Il comando generale deve tutelare i suoi uomini.

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