Quattro vigili del fuoco in servizio ad Arezzo sono morti a causa dello stesso tumore cerebrale raro, un glioblastoma di IV grado. Considerando che questa malattia ha un’incidenza di circa 4 casi ogni 100mila abitanti, il fatto che nella caserma di Arezzo si contino 4 decessi su 200 persone ha destato forti sospetti tra i familiari.
Quattro Vigili del Fuoco morti per lo stesso tumore raro: l’indagine interna
A seguito di questi decessi, la Direzione centrale per la Salute del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco ha avviato un’indagine per verificare possibili collegamenti tra il tumore e l’esposizione a materiali utilizzati durante le operazioni di spegnimento degli incendi.
Le sostanze sospette
Le principali indiziate sono le sostanze perfluoroalchiliche (Pfas), presenti in: Tute ignifughe indossate dai Vigili del fuoco e Schiume antincendio utilizzate per spegnere le fiamme
Casi simili anche altrove
Non si tratta di un fenomeno isolato: situazioni analoghe sono state segnalate in Emilia-Romagna, dove diverse università – in collaborazione con atenei toscani – stanno analizzando i possibili effetti nocivi delle Pfas sulla salute umana
I familiari chiedono l’inizio di una indagine epidemiologica che potrebbe fare luce su una realtà finora poco esplorata, ma che potrebbe salvare la vita di molti altri lavoratori. Tante le analogie: dal tipo di malattia agli anni in cui tutti hanno operato. Periodi durante i quali hanno tutti utilizzato gli stessi dispositivi, le stesse divise, le stesse schiume anti incendio che contenevano pfas”.
Un documento del 2022 dell’International Agency for research on cancer aveva avanzato l’ipotesi che tali sostanze potessero contribuire allo sviluppo di tumori cerebrali, sottolineando tuttavia la necessità di ulteriori ricerche.