Condannato a sei anni di reclusione per violenza sessuale. È quanto disposto dai giudici della Prima Sezione Penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere in composizione collegiale – presieduta dal giudice Sergio Enea con a latere Giuseppe Zullo e Norma Cardullo – nei confronti di Andrea L., 60enne assistente capo della Polizia di Stato in servizio presso il distaccamento della Polizia Stradale di Cellole, ritenuto responsabile di violenza sessuale e di concussione aggravati.
I giudici hanno concesso l’attenuante della minore gravità per il reato di violenza sessuale ed hanno assolto l’assistente capo dal reato di concussione perché il fatto non sussiste. È stato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici oltre alla condanna del pagamento delle spese processuali e del risarcimento del danno nei confronti delle costituite parti civili, da liquidarsi in separata sede, con una provvisionale di 2500 euro a favore di ciascuna delle costituite parti civili.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, nel 2018 l’imputato allora in servizio presso il distaccamento della polizia stradale di Cellole in occasione dell’espletamento dell’attività di controllo stradale avrebbe abusato sessualmente di due automobiliste in presenza dei figli minori di costoro. Il primo episodio si sarebbe verificato a Mondragone l’8 marzo 2018 quando l’assistente capo dopo aver intimato l’alt ad una donna alla guida di una Fiat Punto con a bordo la figlioletta di 8 anni, dopo aver riscontrato delle violazioni le avrebbe proposto un incontro hot per chiudere un occhio e mentre le faceva le avance le avrebbe toccato il seno e l’interno coscia alla presenza della figlioletta.
Il secondo episodio si sarebbe verificato il 28 maggio 2018 a Castel Volturno dove ad esser fermata a bordo di una Fiat Seicento con i due figlioletti di 4 e 2 anni fu una donna castellano che subì lo stesso modus operandi. Le vittime raccontarono gli accaduti agli agenti della squadra mobile di Caserta e di lì a poco esitò la misura cautelare nei confronti del collega oltre alla sospensione dal servizio.
I giudici sammaritani hanno però concesso l’attenuante della minore gravità del reato di violenza sessuale condannando il poliziotto a 6 anni di reclusione a fronte della richiesta del sostituto procuratore Gerardina Cozzolino a 9 anni di reclusione. Non sussiste il reato di concussione. La difesa è stata affidata agli avvocati Lorenzo Montecuollo per l’imputato – che si ritiene soddisfatto per la concessione dell’attenuante e per l’assoluzione dal reato di concussione – Ferdinando Letizia e Giovanni Lavanga per le costituite parti civili.
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