Un capitano di 33 anni della Guardia di Finanza è accusato di violenza sessuale e lesioni aggravate da una sua allieva al primo anno della Scuola per sottufficiali di L’Aquila. Altri tre indagati in concorso per maltrattamenti. Il sospetto del sistema di molestie in cambio di aiuti agli esami
È accusato di violenza sessuale e lesioni aggravate il capitano della Guardia di Finanza denunciato da un’allieva 24enne della Scuola sottufficiali di Coppito, vicino L’Aquila.
Il 33enne con altri tre colleghi parigrado è stato trasferito subito dopo l’esposto della ragazza. Tutti e quattro sono indagati in concorso anche per maltrattamenti. Gli ufficiali istruttori di una delle scuole fiore all’occhiello delle Fiamme Gialle avrebbero commentato in una chat su Whatsapp la violenza denunciata dalla ragazza.
I messaggi sono stati acquisiti dalla procura di L’Aquila e da quella militare di Roma, con l’obiettivo anche di chiarire quante altre persone fossero a conoscenza dei fatti e non hanno mai denunciato. Si tratterebbe di un gruppo in cui si organizzavano vere e proprie «cacce» alle allieve.
La violenza in casa del capitano
La violenza denunciata dall’allieva finanziere al primo anno risale a qualche settimana fa. La ragazza ha messo a verbale di essere stata violentata dal suo istruttore. Come riporta il Messaggero, la trappola sarebbe scattata con la promessa da parte del capitano di aiuti per il superamento degli esami. A maggio scorso, la ragazza sarebbe andata a casa dell’ufficiale, alla periferia dell’Aquila.
È stato lì che il capitano 33enne l’avrebbe aggredita. La ragazza ha raccontato di essere stata presa per i capelli, spinta con la testa sul tavolo del salotto e colpita con forza sui glutei, prima di essere costretta a subire l’atto sessuale, nonostante dice di aver opposto il suo rifiuto. In quella circostanza, continua il Messaggero, l’ufficiale istruttore avrebbe detto all’allieva: «Questo è solo un assaggio di quello che ti farò provare se sabato non ti farai punire». Lei avrebbe risposto: «Non è il contesto quindi non voglio».
Il sospetto di altre molestie in cambio di aiutiLa ragazza potrebbe essere nuovamente ascoltata dagli inquirenti, per ulteriori approfondimenti sulla natura del rapporto con l’istruttore prima della violenza denunciata. Mentre l’inchiesta rischia di allargarsi, con il sospetto che anche gli altri tre capitani, tutti trasferiti senza azioni disciplinari, potrebbero essere a loro volta coinvolti in altri casi simili. I tre istruttori avrebbero cercato di ottenere prestazioni sessuali dalle allieve in cambio di aiuti per sostenere gli esami.
Il gruppo Whatsapp per la «caccia» alle allieveI quattro istruttori indagati avrebbero creato un gruppo Whatsapp in cui condividevano foto e commenti sulle allieve. Nella chat giravano messaggi del tipo: «È troppo bona, la caccia è aperta per punirla…».
Gli smartphone e i computer degli istruttori sono stati sequestri. Mentre sono in corso di identificazione le allieve citate nelle chat e presunte vittime di molestie. Fatti che risalirebbero al periodo tra dicembre 2023 e il giugno scorso. Interrotti solo dopo la denuncia dell’allieva contro il suo istruttore.