Dopo Verona è la volta di Milano a distanza ravvicinata il “virus suicida” nel silenzio tombale del ministro dell’Interno e del capo della Polizia ha fatto l’ennesima vittima. Un giovane poliziotto agente scelto della Polizia di Stato si è tolto la vita sparandosi con l’arma d’ordinanza all’interno dell’ufficio immigrazione presente nel Cpr (Centro per il rimpatrio) di via Corelli Milano.
I Segretari Generali Nazionali del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) e di Polizia Nuova Forza Democratica (P.N.F.D.) Antonio de Lieto e Franco Picardi hanno dichiarato: Ci uniamo all’infinito dolore della famiglia del poliziotto che si è tolta la vita. E’ una strage senza precedenti i cui numeri lasciano sgomento.
Cosa hanno fatto i vertici del Ministero dell’Interno per arrestare l’”onda suicida” nella Polizia di Stato? Cosa ha fatto il ministro Luciana Lamorgese ed il Capo della Polizia?
A memoria delle due OO.SS. – hanno continuato de Lieto e Picardi non hanno speso una parola, sebbene più volte sollecitati ad attuare nuove strategie di contrasto per fermare il “virus suicidi” che indisturbato miete sempre più vittime e sempre più a distanza ravvicinata. C’è qualcosa che non va nella Polizia di Stato??? La domanda è rivolta al ministro dell’Interno Lamorgese ed al Capo della Polizia Giannini, attendiamo una celere risposta!
Mega riunioni e fiumi di parole che vengono esternate in sede di riunioni del tavolo per i disagi psicologici hanno concluso il leader de Lieto e Picardi – di certo non servono sono fallimentari, è dimostrato che non fermano il “virus suicida” nella Polizia di Stato.
I rappresentanti delle OO.SS. LI.SI.PO./P.N.F.D. preso atto che ad oggi la “piaga suicidi” nella Polizia di Stato avanza sempre più indisturbata, proclamano lo stato di agitazione ed annunciano manifestazioni di protesta nella strada adiacente il Ministero dell’Interno e davanti le Questure.