L’hanno visto barcollare lungo i binari della stazione ferroviaria di Rimini e sono intervenuti per portarlo in salvo. Due agenti della Polfer lunedì sera, intorno alle 22.30, hanno rischiato la loro vita pur di scongiurare una possibile tragedia.
Un marocchino di 29 anni, incensurato, sbarcato a Lampedusa lo scorso 22 ottobre e ora senza fissa dimora, camminava in evidente stato di alterazione in mezzo alle rotaie. Raggiunto dai poliziotti, è stato afferrato e trascinato sulla banchina prima del transito di un convoglio.
Avrebbe dovuto ringraziarli quei due agenti, invece, complice l’assunzione di alcol e sostanze stupefacenti, si è avventato contro di loro come una furia, colpendoli con gomitate, calci e pugni. Sorpresi da una reazione tanto ingiustificata quanto violenta, i poliziotti hanno cercato di contenerlo parando i colpi, poi l’hanno immobilizzato e condotto in questura a fatica.
Dichiarato in arresto per minaccia, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, il nordafricano, totalmente fuori controllo, una volta all’interno della camera di sicurezza ha persino defecato e urinato. Nel frattempo uno dei due agenti della Polfer rimasto ferito è stato accompagnato al pronto soccorso dell’Infermi.
Dopo averlo medicato e sottoposto ad accertamenti, i medici lo hanno dimesso con una prognosi di 15 giorni a seguito di trauma cranico e contusioni varie.
Questa mattina (martedì) il 29enne marocchino è comparso in tribunale, difeso dall’avvocato Thomas Coppola, per l’udienza di convalida. Il giudice, dopo aver convalidato l’arresto, lo ha condannato a 8 mesi di reclusione (pena sospesa) a fronte di una richiesta del pm a un anno e 8 mesi con custodia cautelare in carcere.
Il nordafricano, però, non resterà ancora per molto nel nostro Paese. Infatti sono subito state attivate le pratiche per l’espulsione.
Fonte: newsrimini.it