“Senza esitazione, ho immediatamente afferrato l’uomo in pericolo e, con il prezioso aiuto dei miei colleghi, sono riuscito a metterlo in salvo.” Questa è la testimonianza dell’agente scelto Vincenzo Esposito, in servizio presso il distaccamento di Magenta della sezione Polstrada di Milano, che ha condiviso la sua esperienza su Fanpage.it.
Il coraggioso episodio si è verificato sabato 25 novembre lungo la strada statale 336, che collega Malpensa a Busto Arsizio, situata tra Milano e Varese. Esposito ha raccontato come, di fronte alla minaccia di un uomo di gettarsi dal cavalcavia, abbia compiuto un gesto eroico. Prima, si è arrampicato sulla cabina di un autocarro fermo sotto al cavalcavia, e poi con un audace balzo è salito sul ponte per afferrare l’uomo in difficoltà.
Abbiamo ricevuto una chiamata di emergenza al numero 112 segnalante un uomo che si stava sporgendo oltre la rete di protezione su un cavalcavia. Siamo intervenuti rapidamente, bloccando il traffico una volta arrivati sul luogo dell’incidente.
Notando la presenza di un autocarro sotto al cavalcavia, in attesa della riapertura della strada, ho colto l’opportunità: sono salito sulla cabina dell’autocarro e, con un rapido balzo, ho raggiunto il cavalcavia afferrando l’uomo alle spalle.
La persona in difficoltà ha esortato ad allontanarmi, dichiarando l’intenzione di gettarsi. In un momento critico, la rete di metallo a cui ci aggrappavamo si è sganciata dalla sua protezione originaria in cemento armato del ponte, causando una pericolosa crepa. Per alcuni angoscianti secondi, siamo rimasti sospesi nel vuoto.
“Nonostante la situazione estremamente delicata, ho reagito istintivamente, afferrando la persona in pericolo. Con il prezioso supporto dei miei colleghi, siamo riusciti a metterlo in salvo, superando insieme una situazione di estrema emergenza.
Una volta in salvo, l’uomo mi ha stretto la mano e mi ha abbracciato. Continuava a chiedermi scusa. Si era reso conto della situazione di pericolo perché eravamo entrambi sospesi. Insieme abbiamo atteso accanto al guardrail l’arrivo del personale medico.”
Durante il momento critico, ci siamo confidati a vicenda per aiutare lui a calmarsi.
Una volta al sicuro, l’uomo ha manifestato la sua gratitudine stringendomi la mano e abbracciandomi. Ripeteva le sue scuse, evidenziando la consapevolezza della pericolosa situazione in cui ci eravamo trovati, sospesi nel vuoto. Insieme abbiamo atteso l’arrivo del personale medico accanto al guardrail.
Sento di voler comunicare a queste persone in difficoltà un messaggio di sostegno e di speranza. Vorrei ricordare loro che la Polizia di Stato e tutte le forze dell’ordine sono completamente disponibili e pronte ad intervenire per offrire aiuto. È importante che comprendano che dietro ogni uomo o donna della polizia c’è una persona compassionevole, pronta ad assistere e a indicare il supporto di cui hanno bisogno. Che si tratti di un ascolto empatico, di risorse psicologiche o di qualsiasi altra forma di supporto, voglio che siano consapevoli della presenza di risorse disponibili per affrontare le sfide che stanno vivendo.