Gli ha parlato fino a che non lo ha convinto e non lo ha fatto desistere dal tentativo di suicidio che stava mettendo in atto, disperato per problemi economici. A salvare un 39enne tunisino, padre di tre bambini, è stato un poliziotto della Questura di Padova, che ha evitato il peggio mentre l’uomo sembrava volersi gettare in un fiume.
La sala operativa della Questura era stata allertata ieri da un conoscete dell’uomo, che aveva chiamato il 113 dicendosi certo che l’amico voleva farla finita, sopraffatto dai problemi economici che gli impedivano di mantenere la sua famiglia. La centrale della Questura di Padova, pur non essendo in possesso del numero, è riuscita ad arrivare all’utenza telefonica del 39enne, l’ha contattato, tenendolo ‘attaccato’ alla chiamata finché sul posto arrivava la pattuglia.
[sc name=”pubblicit” ][/sc]“Capisco che i tuoi problemi sembrano insormontabili, hai la testa confusa…ma non si risolvono così, hai pure dei figli… Una soluzione ancora c’è, se tu ti fidi di me. Mi chiamo Michele, parlerò io con i servizi sociali…Dammi la mano, andiamo insieme”, le parole di Michele, il capopattuglia, giunto sul posto. L’audio del dialogo tra i due è stato pubblicato dalla polizia. “Io ho sempre lottato, ho sempre lavorato per loro…”, si sente dire l’uomo, mentre l’agente risponde: “Sì, ma quando un bambino cresce, viene a sapere che il papà ha fatto un gesto estremo, si trova in una situazione molto difficile. Ci sono situazioni in cui uno non deve mollare la presa. Viene qui…dammi la mano”.