Era stato punito per aver causato “discredito all’immagine della Polizia di Stato”, ma adesso i giudici del Tribunale amministrativo regionale della Liguria hanno ordinato che la sanzione disciplinare venga annullata. Il caso a cui i giudici fanno riferimento, è quello che ha riguardato un poliziotto di quarant’anni che era finito in un’inchiesta giudiziaria con l’accusa di violenza sessuale e atti persecutori nei confronti di una sedicenne.
La sanzione disciplinare del Questore
L’uomo avrebbe avuto con lei alcuni rapporti sessuali. Una volta scoperto quanto accaduto, il padre della 16enne aveva presentato denuncia. Da lì era partita un’inchiesta che era poi finita su tutti i giornali e media. Per questo motivo, il Questore aveva deciso di punire l’uomo perché aveva avuto “una relazione sentimentale con una minorenne” che aveva “cagionato discredito all’immagine della polizia di Stato”. Il Questore aveva quindi deciso di decurtare tre giornate di stipendio al dipendente.
Oltre all’accusa di violenza sessuale, il 40enne doveva rispondere anche per gli atti persecutori. Al termine del processo, la Procura – alla quale la 16enne aveva detto di avere avuto rapporti consenzienti – aveva chiesto l’archiviazione per l’imputazione relativa alla violenza sessuale. Il 40enne è stato poi assolto dall’accusa degli atti persecutori perché “il fatto non sussiste”. Considerate quindi le decisioni delle Corti, i giudici del Tar hanno richiesto che venisse annullata la punizione. Una sentenza motivata dal fatto che il clamore non era dovuto “all’esistenza della relazione”, ma piuttosto ai presunti atti persecutori.