Poliziotto indagato, il Sap: agenti vittime dell’atto dovuto, non sia un automatismo

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In merito a quanto accaduto nel commissariato di Vicaria-Mercato a Napoli, Stefano Paoloni, segretario generale del Sap, ed Ernesto Morandini, segretario provinciale di Napoli commentano: “Spiace per il tragico epilogo di questa vicenda sia sotto il profilo umano che professionale, però- aggiungono i segretari – siamo vittime dell’atto dovuto!

Comprendiamo le ragioni per cui il collega è stato indagato, poiché in questo modo può accedere a tutte le garanzie difensive, ma è inconcepibile che ogni qualvolta vi sia l’uso delle armi non venga fatta alcuna valutazione preliminare per determinare se l’uso sia stato più o meno legittimo. L’imputazione, anche per un reato colposo, determina nei confronti dell’operatore di Polizia più importanti conseguenze, sia sotto gli aspetti professionali che di carriera.

È fondamentale che la verità venga sempre alla luce e che non vi siano dubbi rispetto al nostro operato. Ma l’utilizzo dell’atto dovuto per noi non deve essere un automatismo, una spada di Damocle sulla testa che cala ogni qualvolta sia indispensabile l’uso della forza o delle armi per adempiere al nostro dovere. È necessario intervenire affinché finalmente vengano stabilite precise norme a garanzie delle nostre funzionai”.

One thought on “Poliziotto indagato, il Sap: agenti vittime dell’atto dovuto, non sia un automatismo

  1. L’avviso di garanzia garantisce solo un mare di pene accessorie, pre giudicato, all operatore delle ff.oo. Pagarsi un avvocato, blocco avanzamenti in carriera, blocco alla partecipazione di interpelli, non accesso a prestiti, etc etc insomma un vero e proprio salasso.

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