La polizia ha denunciato a piede libero un proprio dipendente, in servizio nella provincia di Lucca, per il reato di atti sessuali con minorenni. Dopo i primi atti d’indagine svolti dalla squadra mobile, l’uomo è stato immediatamente sospeso dal servizio dal Dipartimento della pubblica sicurezza.
Nei suoi confronti la Questura di Lucca ha già avviato un procedimento disciplinare che «potrebbe portare alla destituzione in caso di accertate responsabilità», fa sapere un comunicato ufficiale della Questura. Nei confronti dell’uomo è in corso un’inchiesta giudiziaria coordinata dalla Procura di Lucca diretta dal procuratore Domenico Manzione.
Le indagini vanno avanti da alcune settimane. E sarebbero partite proprio perché il poliziotto — ora sospeso — sarebbe stato denunciato dai genitori di un ragazzo che frequenta una palestra in Lucchesia, dove l’uomo avrebbe ricoperto uno dei ruoli da istruttore. Il minorenne, che ha meno di 14 anni, avrebbe poi raccontato ai suoi famigliari quello che sarebbe accaduto con l’ex poliziotto. E a quel punto i genitori — senza pensarci due volte — hanno presentato una denuncia contro l’uomo.
La magistratura, a quel punto, ha aperto un’indagine: la vittima è stata poi sentita in «modalità protetta», vale a dire con uno psicologo. L’«incontro» sarebbe avvenuto nella stessa palestra che — all’epoca dei fatti contestati — l’appartenente alle forze dell’ordine e lo studente frequentavano in provincia di Lucca. Il poliziotto finito sotto inchiesta non risulta essere stato in servizio negli uffici operativi della Questura di Lucca e neppure nei Commissariati di Forte dei Marmi e di Viareggio.
L’uomo, inquadrato coi gradi di assistente capo, risulta — all’epoca dei fatti — invece essere stato in forza ad altri uffici di polizia che si trovano in Lucchesia. Nel momento in cui è partita l’indagine, l’amministrazione ha immediatamente tolto le armi all’uomo e pochi giorno dopo gli è stata notificata la sospensione.
La squadra mobile lucchese, in queste settimane, ha però sviluppato le indagini. E lo ha fatto anche attraverso le risultanze investigative che potrebbero arrivare dal telefono cellulare dell’uomo. La polizia vuole infatti accertarsi che non ci siano casi ritenuti simili a quello che sarebbe emerso dopo la denuncia della famiglia dello studente.
Ecco anche perché, in queste ore, gli investigatori stanno concentrando la loro attenzione su altre tre situazioni ritenute degne di approfondimento. Ma è ancora troppo presto per capire se gli accertamenti della squadra mobile porteranno o meno a trovare eventuali nuovi casi oppure no.
Nessun commento da parte di qualsiasi funzionario della Questura di Lucca che su questa vicenda rimanda al comunicato stampa.
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