Poliziotto causò ritardi in un hub vaccinale – La Procura di Bologna ha chiesto una condanna di due mesi per il vicequestore Giuseppe Accroglianò. L’accusa di interruzione di pubblico servizio risale ad un episodio avvenuto nel 2022, periodo delle vaccinazioni anti Covid-19.
Nel gennaio di quell’anno, Accroglianò si era presentato all’hub vaccinale di Casalecchio di Reno accompagnato da un avvocato, e iniziò a fare diverse domande sui vaccini, sulla loro efficacia e sulla loro validità. In seguito, il vicequestore aveva chiamato i carabinieri, continuando a fare domande e, di fatto, rallentando le operazioni dell’hub vaccinale.
In seguito, come scrive l’agenzia Dire, il vicequestore era stato sospeso per inottemperanza all’obbligo vaccinale vigente all’epoca. Per questo suo comportamento il poliziotto – che al momento dei fatti era in servizio a Bologna – era stato indagato per interruzione di pubblico servizio, e nei suoi confronti era poi stato emesso un decreto penale di condanna. Il suo legale, Alessandro Ariemme, si era però opposto, e per Accroglianò era quindi stato disposto il giudizio immediato.
Nell’udienza che si è tenuta nel pomeriggio del 1° ottobre, l’avvocato ha chiesto l’assoluzione con formula piena per insussistenza del fatto, affermando che le domande fatte dal poliziotto al personale dell’hub erano legittime e si erano protratte solo per 16 minuti. Dunque, è stata la conclusione del legale, il comportamento tenuto nella circostanza da Accroglianò non avrebbe rappresentato “né una perdita di tempo, né un reato”. La sentenza è attesa per il 29 ottobre.