Aggrediti sul treno fermo in stazione perché volevano aiutare un ragazzo che, in stato di semiincoscienza, si stava tagliando con un taglierino. È quello che è successo a due agenti della polizia ferroviari l’altra notte in stazione a Bologna, su un regionale fermo diretto a Ravenna.
“Fino a poco tempo fa – scrive il Sindacato autonomo di polizia – chi usava oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale poteva vedersi archiviato il reato per lieve tenuità del fatto oggi le pene sono comunque ancora blande e per tanto non svolgono la funzione preventiva di deterrenza. Per poter espletare la nostra funzione al meglio è indispensabile che l’ordinamento ci tuteli in modo adeguato”.
Poliziotto tenta di aiutarlo E lui gli spacca la testa
“Svolgiamo una mansione di interesse pubblico ossia dobbiamo garantire sicurezza ai cittadini e pertanto dobbiamo essere messi nella condizione di poterlo fare nel migliore dei modi. Chi usa la violenza o resistenza a pubblico ufficiale oggi non trascorre nemmeno una notte in carcere. Per questo i nostri aggressori agiscono non come se avessero di fronte degli operatori delle forze dell’ordine ma come se stessero partecipando ad una bieca rissa”.
“Non può essere questo il modo in cui un Paese tutela i suoi migliori servitori. Nessuno deve poter toccare le forze dell’ordine impunemente. Ribadiamo di conseguenza la necessita’ dell’utilizzo del Taser e delle bodycam per cristallizzare il nostro operato e darne piena trasparenza”.
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