Poliziotta picchiata da tre ultrà a Trento: «Mi hanno massacrata perché transgender»

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Poliziotta transgender aggredita da tre ultras – Un brutale pestaggio a sfondo transfobico ha scosso la comunità di Trento nella notte tra il 14 e il 15 febbraio. Una poliziotta transgender di 52 anni è stata aggredita da tre ultras del Trento Calcio in un locale nei pressi dello stadio Briamasco. L’aggressione è partita dopo insulti transfobici e si è trasformata in un violentissimo pestaggio, lasciandola a terra con gravi ferite.

L’aggressione nel cuore della notte

Tutto è iniziato intorno alle 3 del mattino, quando la poliziotta si trovava in un bar insieme a una giovane cameriera e tre ragazzi seduti a un tavolo poco distante.

“Abbiamo chiacchierato di cose futili, sembravano tranquilli”, ha raccontato la vittima. Al momento di uscire, uno dei tre le ha dato una spallata e l’ha insultata pesantemente per la sua identità di genere. Ferita dalle offese, ha reagito con uno schiaffo. Da lì, è esplosa la violenza.

La donna è stata colpita con pugni e calci, cadendo a terra più volte mentre cercava di difendersi.

Ha tentato di rifugiarsi in bagno, ma è stata bloccata e nuovamente colpita. “Mi sono rannicchiata a terra mentre loro continuavano a picchiarmi.

Ho due tagli profondi sulla fronte, il naso rotto, un trauma cranico e 18 punti di sutura. Mi hanno dato 30 giorni di prognosi”, ha raccontato.

Un’aggressione premeditata?

Secondo la denuncia della vittima, i tre aggressori sarebbero noti alle forze dell’ordine e farebbero parte della “Nuova Guardia”, un gruppo di estrema destra della curva del Trento Calcio.

“Uno di loro lo conoscevo di vista, andiamo entrambi allo stadio, ma in settori diversi”, ha detto. “Mi hanno detto che mi meritavo questa lezione”.

La denuncia e l’indagine della polizia

L’aggressione è stata denunciata alla squadra volante della polizia, che sta lavorando per identificare tutti i responsabili. Uno dei tre è già stato riconosciuto. “Se mi aggrediranno di nuovo? Denuncerò ancora”, ha dichiarato la poliziotta.

L’appello della vittima: “Non si può vivere nella paura”

Questa aggressione è solo l’ultimo episodio di una crescente ondata di violenza e intolleranza a Trento. “C’è un clima di odio che trovo assurdo e deplorevole.

Mi auguro che la mia denuncia possa servire a tutte le persone vittime di discriminazione. Non possiamo lasciare che queste persone seminino paura impunemente”.

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